Kalesija era già sinonimo di area depressa negli anni '80. Tito non si
era preoccupato troppo dei contadini e delle aree montagnose. Tanti
erano pendolari manovali che lavoravano in Serbia, che da qui dista
un'ora in auto, oppure direttamente in Austria, Germania e altrove.
L'area tra Tuzla e Zvornik non è nemmeno davvero dedita alla
agricultura. Solo orti, galline e poco altro. Quando in Serbia non si
potè andare più fu la fame e poi arrivò il piombo. Da una altura a forma
di pandoro per tre anni le armi della armata popolare ormai scomparsa,
martellarono kalesija e zone adiacenti. Si conoscevano tutti e non era
difficile ammazzare da quel punto. Questa era la zona della prima linea
più vicina alla Serbia e dal maggio del 1992 divenne zona di massacri.
Persino i caschi blu furono costretti a sparare, fatto rarissimo in
quella guerra nella quale l'ONU è stata umiliata varie volte.
Da qua siamo passati per visitare diversi vecchi amici e domani andiamo
a Srebrenica, dove immaginiamo che la situazione sarà poco allegra.
claudio g , foto Marco Quinti
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