L'importanza delle vie di comunicazione mi era chiara da tempo ma
percorrendo per 7 ore le strade della Serbia e poi del Montenegro per
andare da Srebrenica a Podogorica posso riconfermare che non vi può
essere sviluppo economico e conoscenza tra le genti se per fare centro
chilometri ci vogliono quasi tre ore e per coloro che possono
permettersi una auto magari decente. Per gli esperti è un fatto scontato
ma tornarci ogni tanto non fa male, le vecchie statali sono un ostacolo
in fin dei conti anche alla pace. Chi vive isolato ha paura e non ha
possibilità di confrontarsi con altri.
Comunque la Serbia e il Montenegro, come la Bosnia, sono bellissimi. Da
mozzare il fiato. Altipiani, tavolati sospesi su gole profondissime,
valli lussureggianti. Effettivamente belissimi. Le coste del Montenegro
se le sanno comprando i Russi, pertanto consiglio di visitarle quanto
prima.
Siamo venuti a Podgorica per incrociarci e unirci a 48 italiani che
stanno facendo un giro balcanico con il Tavolo della Pace di Trieste.
Tra loro anche Sabina Nuhefendic, sorella di Azra, entrambe di Sarajevo,
ormai triestine d'adozione. Azra ha appena scritto un libro molto
incisivo e chiaro "Le stelle che stanno giù", che consiglio caldamente
di leggere.
Con questa carovana andremo a Pec/Peja, in Kosovo dove sembra saremo
ospitati da famiglie per tre notti e da lì faremo visite in altre aree,
andremo a Mitrovica, città divisa da un fiume, tanto per cambiare, dove
si confrontano Serbi e Albanesi kosovari.
Torno in Kosovo dopo 13 anni. Prima dei bombardamenti della Nato era già
in macerie. Lo sapevate??
Tutti i testi sono su piumatv.blogspot.it
claudio gherardini
foto marco quinti
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