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21 febbraio 2022

Ucraina: Tass, esercito spara 60 proiettili su Donetsk - Ultima Ora

Ucraina: Tass, esercito spara 60 proiettili su Donetsk - Ultima Ora

16 gennaio 2020

Trieste, dove si arriva anche dopo anni di viaggio, giovani alla ricerca di una vita che meriti...

Trieste approdo della speranza per i ragazzi dalla pelle scura che arrivano da Pakistan, Afghanistan e Magreb. Trieste esausta di esodi epocali, tradizionalmente non proprio di sinistra, sfinita dalle guerre, ritrova la propria anima grazie a volontari che danno un poco di assistenza a questi ragazzi in arrivo dal corridoio balcanico dopo oltre un anno di viaggio. Gianluca Paciucci fra le sue attività di scrittore e attivista ci parla di quello che sta facendo la giovane associazione Linea d'ombra.

Trieste approdo di giovani migranti alla ricerca di un futuro...

Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir con altri amici hanno fondato Linea d'ombra, associazione per l'urgenza di aiutare i ragazzi che arrivano dal corridoio balcanico in fuga da guerre e miseria.

Aperto il Consolato Onorario della Romania a Firenze. Parla l'Ambasciatore Bologan


Il 15 gennaio si è aperto, sul viale del Poggio Imperiale 32,  il Consolato Onorario della Repubblica di Romania a Firenze con grande afflusso di ospiti. La Romania parla una lingua latina e vanta un grande tradizionale amore per l'Italia ed è certamente un Popolo europeista convinto come pochi. In Toscana vivono 85.000 rumeni di cui 20.000 a Firenze. Pertanto l'importanza di avere un consolato è notevole. Parla l'Ambasciatore della Romania in Italia George Gabriel Bologan.

Il nuovo Console Onorario di Romania in Toscana Paolo Fagiolini alla inaugurazione del Consolato Onoraio


Il 15 gennaio si è aperto, sul viale del Poggio Imperiale 32,  il Consolato Onorario della Repubblica di Romania a Firenze con grande afflusso di ospiti. La Romania parla una lingua latina e vanta un grande tradizionale amore per l'Italia ed è certamente un Popolo europeista convinto come pochi. In Toscana vivono 85.000 rumeni di cui 20.000 a Firenze. Pertanto l'importanza di avere un consolato è notevole. Il nuovo Console Paolo Fagiolini racconta le sue prime impressioni.



Laura Bretan canta al ricevimento per la apertura del Consolato Onorario della Romania a Firenze


Il 15 gennaio si è aperto il Consolato Onorario della Repubblica di Romania a Firenze con grande afflusso di ospiti. La Romania parla una lingua latina e vanta un grande tradizionale amore per l'Italia ed è certamente un Popolo europeista convinto come pochi. In Toscana vivono 85.000 rumeni di cui 20.000 a Firenze. Pertanto l'importanza di avere un consolato è notevole. Laura Bretan ha 17 anni ed è una giovane già apprezzata. Come potete sentire dal video. IL ricevimento si è svolto a Villa La Vedetta sul colle del Piazzale Michelangelo a Firenze. Presenta Tiberio Timperi.

19 novembre 2019

4.Vivere solidali con gli "altri" e i "diversi" fa vivere bene.




Sabato 16 novembre a Londa (Fi) Festa del Centro Sinistra.
Incontro con Don Massimo Biancalani di Vicofaro (PT), Raoul Pacifici di Quei Ragazzi e Fabio Tatini di Terre del Sicomoro.
Intervento di Fabio Tatini

3.Vivere solidali con gli "altri" e i "diversi" fa vivere bene.




Sabato 16 novembre a Londa (Fi) Festa del Centro Sinistra.
Incontro con Don Massimo Biancalani di Vicofaro (PT), Raoul Pacifici di Quei Ragazzi e Fabio Tatini di Terre del Sicomoro.
Intervento di Don Massimo Biancalani

2.Vivere solidali con gli "altri" e i "diversi" fa vivere bene.




Sabato 16 novembre a Londa (Fi) Festa del Centro Sinistra.
Incontro con Don Massimo Biancalani di Vicofaro (PT), Raoul Pacifici di Quei Ragazzi e Fabio Tatini di Terre del Sicomoro.
Intervento di Raoul Pacifici

20 marzo 2016

A kind of Game - A video interview by Jim Kroft

Jim Kroft ha aggiunto un nuovo video: A KIND OF GAME



"A Kind of Game" - a quotation from my friend, maverick Italian journalist Claudio Gherardini. 

When I listen to Claudio's words, they sound out of context. They can't be true, can they? 

But when I walk through Idomeni, the words seem not just fitting, but even somehow too temperate. 

There are moments in history when certain things seem to become relative. Society starts to make little distinctions, little evaluations how one thing is greater, or more important than another. Before and during the Nazi regime, Jewish people started losing certain rights, certain "allowances". 

They were somehow separated into a different classification system of human. Of course that can't be happening again, can it? Not us, not our society, not this version of Europe. But then again, are we really in tune with developments? Are we listening? Are we seeing with our own eyes? 

When I walk through Idomeni, when I watch out to sea from a shore in Lesvos, when I get hate Tweets from White Supremacists on Twitter, I realise that my previous assumptions about our culture, our way of life, really are just that, assumptions - a comfort zone. 

I believe that to be European really does represent something. 

The "Universal Declaration of Human Rights" as reflective of not just a high point in our civilisation, but something to be consistently aspired to. 

The beauty of the idea that some things belong to us all. That we all deserve to be safe, to be happy, to be free from persecution. If we forget someone else's right to those simple things, we forget our own right to them. And then society is in a free fall of relativity. I know that we can't perfect the world. I know that we can't solve the suffering that each of us faces. But what we can do is be conscientious about what makes us US. 

We can remember that to remember who we are is not just a Right, but a responsibility. In that, the "refugee" isn't something "other" - but is you. Is me. Is us. 

Thank you Claudio Gherardini for having the courage to call this situation what it is: 

A Kind of Game.

14 febbraio 2015

Claudioghera da vivo. Con chi stai2?

Sei un nazi-comunista?

Da http://www.guerraucraina.it/index.php/rassegna-stampa/item/l-identikit-del-nazicomunista ------------------------------- L’identikit del "nazicomunista" on Venerdì, 30 Gennaio 2015. Posted in Rassegna Stampa -------------------------------- DI GABRIELE BONAFEDE Nel XX secolo, nazisti da una parte e comunisti dall’altra se le sono date di santa ragione. Con milioni di morti dall’uno e dall’altro lato. Nel XXI secolo, invece, si sono alleati. Non che non lo avessero fatto anche nel XX secolo, se pensiamo al patto Ribbentrop-Molotov che resse per ben due anni dall’estate 1939 a all’estate 1941. Ma adesso i nazicomunisti coesistono persino in intere formazioni e alleanze politiche e finanche nel “credo politico” di singoli individui, evidentemente affetti da “bipolarità politica”: una nuova malattia sociale che colpisce molti cittadini europei, soprattutto italiani. Possiamo quindi definire le caratteristiche di questa malattia, che può colpire anche persone apparentemente “colte” e “coerenti”. Si tratta dell’identikit del “nazicomunista”, o del “comunazista”. Innanzitutto, il nazicomunista plaude sia ai leader di estrema sinistra sia a quelli d’estrema destra: gli piace Tsypras anche se si allea con la destra, (meglio il KKE, partito comunista greco, possibilmente alleato con Alba Dorata, partito neonazista greco) ma gli piace anche Marine Le Pen del Front National francese. Gli piacciono i partiti veterocomunisti ma anche i partiti nazionalisti-xenofobi come l’Ukip inglese. Approva le parole razziste e guerrafondaie del più grande alleato degli estremisti islamici in Italia, cioè Salvini, sia quando si allea con il sedicente “anticomunista” Berlusconi, sia quando parla bene del dittatore comunista della Corea del Nord, sia quando fomenta l’odio razziale contro meridionali e mussulmani, facendo il gioco degli estremisti islamici. Il nazicomunista si schiera sempre e comunque contro le democrazie e a favore delle dittature, più o meno sanguinarie. Si lamenta della mancanza di libertà di stampa in Italia per poi sostenere Putin, che i giornalisti li ammazza direttamente. Il nazicomunista sostiene i terroristi del Donbass che combattono con le svastiche tatuate sul corpo, salvo poi a criticare il governo ucraino quale governo “fascista” o “nazista”. Il nazicomunista dà credito alle evidenti bugie di Putin che bolla il governo attuale dell’Ucraina come “scaturito da un colpo di stato fascista sostenuto dall’imperialismo-Usa”, anziché da una rivolta di piazza di milioni di cittadini ucraini uniti per la libertà e contro qualsiasi dittatura. I nazicomunisti sono in genere per qualsiasi separatismo specialmente se è un separatismo violento e antidemocratico. Sostengono le “rivoluzioni”. Ma sono contrari a rivoluzioni pacifiche e democratiche: secondo loro le rivolte devono essere violente e condurre a una dittatura. Altrimenti non sono da sostenere. E da sostenere sono i dittatori come Gheddafi, Assad o qualsiasi altro dittatore che massacra il proprio popolo che si rivolta contro le loro dittature. I nazicomunisti sono per Chavez ma anche per Le Pen, basta essere contro la democrazia e, soprattutto, contro gli Stati Uniti. Specialmente se il presidente degli Stati Uniti è un nero. I nazicomunisti bollano gli americani come razzisti, ma poi plaudono alle follie razziste di Le Pen e Salvini e criticano il presidente Usa perché è di colore o “abbronzato”. I nazicomunisti sono sconvolti dalla tendenza dei poliziotti americani a sparare sui neri, ma approvano le leggi liberticide di Putin e l’attitudine a torturare i prigionieri politici da parte dei poliziotti e soldati di Putin e altri dittatori del suo stampo, compreso quello che governa la Corea del Nord. E, sebbene condannino la polizia americana come orrenda quando spara sui neri, sono orripilati dalla presenza di neri nel proprio Paese, tanto che gli sparerebbero loro stessi. I nazicomunisti odiano due cose: i razzisti e i negri. E quindi se stessi, per soddisfare la prima condizione. Ma qualcuno soddisfa ambedue le condizioni. Pazzesco, ma è così. Infatti ci sono persino leghisti e pro-Salvini che sono anche siciliani e calabresi. I nazicomunisti sono impauriti e sconvolti dalla presenza di tanti cinesi immigrati, ma poi plaudono alla Cina quando sostiene Putin e quando è contro le democrazie occidentali in eventuali risoluzioni Onu che possano difendere i diritti umani o le minoranze del Tibet. Il nazicomunista è impaurito dalla presenza di tanti mussulmani integralisti ed estremisti. Anzi, è impaurito dalla presenza stessa dei mussulmani, anche moderati, in Europa. Ma poi cerca di “capire” le “ragioni” delle bestie naziste dell’Islamic State (IS) e degli assassini che hanno fatto strage di giornalisti a Charlie Hebdo. Il nazicomunista è contro l’Islam, ma assolutamente contrario a qualsiasi intervento organizzato per contenere la furia omicida delle bestie naziste, sedicenti islamiche, di Boko-Haram in Africa e dell’IS in Siria e Iraq. I nazicomunisti sono “politically correct” nei riguardi degli omosessuali, salvo poi a glorificare le politiche di Putin, vero “faro” del nazi-comunismo internazionale, quando toglie la patente ai gay. Il nazicomunista è a favore della separazione delle “minoranze nazionali”, come quella catalana, salvo a chiudere tutti e due gli occhi sull’indipendenza del Kosovo quale minoranza nazionale della Serbia. Il nazicomunista è contro l’immigrazione, salvo poi ad avere colf e vari servitori stranieri sottopagati a casa propria. È persino a favore dell’ambiente, ma è anche a favore delle centrali nucleari e dello sviluppo altamente inquinante della Cina, e a favore delle follie paleoindustriali di una volta, come quelle di Taranto, di Belgrado o Sirgut. Il nazicomunista è ovviamente, e sistematicamente, contro l’Unione Europea nata dalla lotta pacifica e istituzionale contro gli eccidi del comunismo e del nazismo assieme. Su questo, almeno, è coerente. Estratto da http://www.guerraucraina.it/index.php/rassegna-stampa/item/l-identikit-del-nazicomunista

08 dicembre 2014

[News] invito per il 23 dicembre alle 21 via Alfani 39rosso Firenze da CAFFELLATTE

Salve

Scrivo raramente come si vede. Ma comunque chiedo scusa per il disturbo.

Martedì 23 alle ore 21 facciamo un incontro di auguri parlando di Bosnia
Erzegovina e raccogliendo qualche euro per un progetto sociale.

L'indirizzo è CAFFELLATTE via Alfani 39rosso Firenze.

Qualche dettaglio nell'allegato.

per ora è tutto.

Grazie comunque per l'attenzione.

claudio gherardini

presidente Società per le Idee

21 novembre 2014

Ho intervistato Zlatko Dizdarevic

Zlatko Dizdarević direttore del giornale Oslobodjenje durante l’assedio di Sarajevo 1992-95 e diplomatico della Bosnia Erzegovina. Uno degli intellettuali più prestigiosi di Sarajevo.

12 novembre 2014

Il futuro non prevede l'Europa

Ecco un video offerto dal principale canale TV controllato da Vladimir Putin che mostra come la Cina ha ringraziato gli ospiti al APEC. La nuova alleanza tra Mosca e Pechino. Da Pechino ieri l'Europa doveva sembrare un mostriciattolo in estinzione. Obama era l'ombra di sé stesso. In futuro Skynet e la Morte Nera prenderanno il potere definitivamente. Guardatevi il video a tutto schermo. Non mi sembra che da noi sia stato mostrato come merita.

29 agosto 2014

Bosnia Live 4. La Bosnia Erzegovina non delude mai. Qualsiasi cosa la troverai

Kalesija, 29 agosto 2014. Dal Kosovo arriva la rassicurante notizia che le truppe NATO KFOR non diminuiranno la propria consistenza numerica e da Mostar arriva la rassicurante notizia che domani 30 agosto, nella città del Ponte Vecchio avrà luogo un vertice tra capi di Stato dell'area fra i quali anche l' ex ultrazionalista e ora moderato presidente Serbo Nikolic ormai avviato verso l'Unione Europea, il Presidente Croato Ivo Josipovic, quello Montenegrino Filip Vujanovic e non meglio precisati esponenti della Presidenza tripartita della Bosnia Erzegovina. Sarà curioso capire chi andrà dei tre anche se sarebbe logico fossero presenti tutti dato che saranno presenti i loro riferimenti politici dalle "madri patrie". Ma chissà, la Bosnia Erzegovina non delude mai quanto a eventi speciali e manifestazioni bizzarre della natura umana. Mostar è una città divisa nei cervelli dei suoi cittadini e chissà dove avverrà l'incontro, se dalla parte cattolica o quella bosniacca che è quella antica. Ma si tratta di un evento importante davvero e di una buona notizia. Comunque l'incontro avviene nella giornata delle persone scomparse (missing person) che sono ancora migliaia e fonte continua di sofferenza e scontri politici e sembra sarà firmato un trattato in merito per una migliore collaborazione tra i Paesi interessati, cioè tutti quelli citati. Sotto traccia ma non tanto inizia a serpeggiare qualche timore per il possibile infiammarsi delle bordate fondamentaliste islamiche. Per i tre anni di assedio di Sarajevo era in vigore l'embargo sulle armi e questo determinò che le armi le aveva solo l'assediante. L'occidente non voleva vedere quello che era evidente. Dal 1992 al 1995 solo i paesi islamici sostennero i bosniacchi contro chi voleva sterminarli e allora da fenomeno di esotica attrattiva folkloristica, l'islam balcanico divenne qualcosa di diverso. Arrivano volontati dai paesi islamici non moderati e si installò una comunità di wahabiti. E allora l'aggressore che ancora oggi sostiene di aver salvato la Bosnia dai fondamentalisti pericolosi anzichè sterminare tutti i non cristiani come invece sembrava, ha nuovo vigore nel dimostrare le proprie ragioni. Se l'occidente avesse sventato la carneficina bosniaca probabilmente oggi nei Balcani le cose sarebbero molto meno caotiche e meno precarie. Invece vari paesi arabi, Iran e la Turchia di Erdogan che non promette niente di buono, si sono presi molto spazio fisico e culturale. E sotto traccia lavorano i reclutatori peggiori. Parlando con un vecchio amico a Tuzla ho capito che c'è preoccupazione più che altro per i bosniaci che rientrano dalla Siria dove hanno combattuto con i macellari e che potrebbero divenire attentatori oltre che arruolatori di nuove leve nate e vissute nella miseria. L'islamismo molto moderato dei Balcani e della Bosnia potrebbe essere di certo obbiettivo per questi massacratori folli e le ragazze musulmane di Sarajevo e Tuzla con le loro minigonne mozzafiato sarebbero le prime a essere condannate. Le forze di polizia e i servizi d'informazione sono allertati da tempo e ovviamente nella Serbo Bosnia la propaganda sale di tono e serve a rafforzare i leader ultra serbi in vista delle elezioni di ottobre alle quali sembra stranamente affidata una certa aspettativa nello scetticismo consolidato. Di certo le guerre che ormai ci assediano sono la risultanza di una assenza e latitanza culturale che l'occidente non ha saputo fornire assieme a solidarietà non pelosa necessaria allo sviluppo economico. Mentre in Italia la cosiddetta politica estera resta ignorante e superficiale e affidata a personaggi terrificanti come Grillo e Salvini, ambedue dalla parte di Putin, fuori dai confini si giocano partite che saranno molto costose se non affrontate bene e per tempo. Collegare i nostri salari e le nostre pensioni alle guerre in corso farebbe bene a tutti per capire meglio che l'Europa delle patrie è ormai una grottesca sfilata di carnevale e che solo con una Europa patria di tutti si potrebbe ancora sperare di sopravvivere e forse sviluppare. Invece ci stanno riportando all'età della pietra. Invece in tanti gioiscono per gli annegati nel canale di Sicilia e tanti non aspettano altro che menar le mani. Il richiamo del sangue ha sempre affascinato noi esseri umani. (Cosa potrà fare la Mogherini??) cg

28 agosto 2014

Bosnia live 3. Dalla terra balcanica dove le tre parti in conflitto si fronteggiano da sempre

Bosnia Live 3. Kalesija Tuzla 28 agosto 2014. Le autorità della Bosnia Erzegovina hanno calcolato in circa 150 i cittadini bosniaci che sono andati a combattere per lo Stato Islamico. Venti fra mogli e figli li hanno seguiti e già 20 sono rimasti uccisi mentre 50 sono rientrati in Bosnia e preoccupano per la loro probabile attività di reclutatori. Secondo la legge locale questi rischiano fino a 10 anni di carcere ma nessuno ancora è stato arrestato (http://dalje.com/en-world/150-bosnian-citizens-fighting-in-syria-and-iraq---newspaper/519903) Ma da qualche tempo erano anche altre le destinazioni di cittadini che da Stati lontani da guerre si sono recati a combattere per le loro passioni nazionaliste e legami di solidarietà religiosa. I Balcani sono da sempre divisi tra Islamisti, Ortodossi e Cattolici e per questo sempre all'avanguardia in tutti gli eventi bellici. In Ucraina si sono recati molti sostenitori della politica espansionistica del presidente russo Putin che si è preso la Crimea con una mossa astuta e senza sparare un colpo ma che aveva fatto male i conti con i suoi sostenitori dell'est che ha armato ma che poi non sembrano aver seguito tutti esattamente i suoi voleri. Sotto i fraintesi, la tattica e le falsità, ma l'obbiettivo è raggiunto. Difficilmente si potrà tornare alla riunificazione pacificata dell'Ucraina di pochi mesi fa e la soluzione che sempre più viene citata è quella bosniaca. Che è un poco come usare il Tetano per curare il Cancro. La Bosnia Erzegovina è divisa politicamente e difficilmente potrà unificarsi e non passa giorno che qualche genio dell'una o l'altra parte non prenda al volo qualche accadimento per pronunciare parole provocatorie nei confronti della parte avversa. La Bosnia Erzegovina è divisa in due cosiddette "Entità" nate dal geniale accordo di pace di Dayton del novembre 1995. Ideate per risolvere le divisioni e pacificare la popolazioni sono invece diventate avversarie, grazie soprattutto alla parte serbo bosniaca, la Republika Srprska che non ha mai minimamente collaborato per creare le condizioni per una vera Nazione Bosniaca ma ha subito preso a muoversi come uno Stato vero e proprio in questo ovviamente supportata dalla Repubblica di Serbia. Oggi la divisione è innestata nella popolazione in modo definitivo. Mentre la Croazia ormai è occidente e la Serbia sembra ormai percorrere i primi passi per divenirlo, la Bosnia Erzegovina è il tappeto sotto il quale tutte le miserie dei due nazionalismi sono in movimento come acari. I croati di Bosnia ancora chiedono una terza entità tutta per loro e trovano il gradimento dei serbo bosniaci che già ce l'hanno mentre le popolazioni vivono nella miseria e mangiano al massimo pane e Fuffa nazionalista. Anche qua nei Balcani si soffre del ritardo e delle divisioni pelose dell'occidente che avrebbe dovuto intervenire prima e in altro modo invece di lasciare che la cose marcissero in Bosnia e di certo anche questo problema tornerà al pettine presto e male. ------------------- Verso la conclusione il nostro ultimo giro di donazioni alle famiglie alluvionate. Siamo stati dalla famiglia Jukic alla quale avevano già donato del denaro raccolto in Italia perché ci era stato detto che avevano usato la donazione per riparare la stradella vicinale che porta alla loro casa e a altre quattro. Il lavoro è utile per non isolare cinque abitazioni ma anche per evitare che la casa degli Jukic finisca prima o poi travolta da uno smottamento che per ora l'ha solo sfiorata trascinando parte dell'orto e un paio di ripostigli in cemento. Con il denaro che abbiamo consegnato ieri saranno ordinati altri due camion di ghiaia che dovrebbero consolidare il lavoro. Nelle foto si vede il lavoro effettuato. cg

27 agosto 2014

Bosnia live 2. I "neo ottomani" e i progetti stradali....

Kalesija. Tuzla. 27 agosto. La Terza Guerra Mondiale identificata da Papa Francesco (e prima anche da molti altri meno prestigiosi personaggi)potrebbe essere iniziata nei Balcani negli anni 90? Oppure in Iraq per mano di Papà Bush? Seguito poi dall'invasato figlio? Il fatto che rende decisivo questo 2014 rispetto al passato è che nonostante che anche in Siria si sia fatto passare tre anni e duecentomila morti, come a Sarajevo 20 anni prima, ora si devono prendere decisioni pesanti. Se a Sarajevo fu Bill Clinton a cessare l'assedio, ora i compiti sono divisi fra varie cosiddette cancellerie occidentali. Noi popolani invece, come è successo con i Balcani, prendiamo le direzioni che più mostrano la nostra primitiva ignoranza, salvo che questa volta sembra che molti simpatizzino con i macellari del Islamic State apertamente. Personaggi come Matteo Salvini, Calderoli, ma anche la Mogherini e Berlusconi ma anche Matteo Renzi e una varietà vasta di politici europei, vivono nella quasi totale ignoranza di qualsiasi realtà "estera" se non arrivano fino a parteggiare apertamente per qualche disgraziato guerrafondaio a volte anche senza accorgersene. La Terza Guerra Mondiale lavora anche in tempo di non guerra (dire che esista la Pace mi sembra esagerato). Recentemente il Presidente Turco Erdogan ha visitato il Kosovo e dichiarato entusiasticamente che per lui il Kosovo è turco e visto che era in zona ha dichiarato che in Bosnia Erzegovina nessuno deve toccare i musulmani se non vuole trovarsi a dover affrontare centinaia di migliaia di turchi. Parole che hanno invitato a nozze la controparte serbo bosniaca che con il suo leader Milorad Dodik ha dichiarato di aver ricevuto il messaggio forte e chiaro. Mentre il capo del governo della Serbia Vucic sperava di aver capito male. Le ultime sono apparse l'altro ieri sul sito web della più nota emittente radiofonica di Belgrado, B92, che riporta una intervista pubblicata da quotidiano serbo Naše Novine. L'ex ambasciatore della Repubblica di Serbia in Turchia invita caldamente il governo di Belgrado a iniziare una politica di forte risposta a quella di Erdogan, che definisce "una politica NEO OTTOMANA molto attiva nei confronti dei Balcani". La guerra degli anni 90 voluta da Slobodan Milosevic in risposta alle spinte secessioniste croate ha distrutto la Yugoslavia e ora minaccia di riportare tutti a cento anni fa e oltre? Eppure il popolo turco non è primitivo, anzi, ma Erdogan, un altro grande amico di Berlusconi come Putin, sta trascinando un grande popolo indietro nel tempo, come Putin. Ora il groviglio si fa sempre più complicato ma la definizione di "Neo Ottomani" fa almeno sorridere in questo panorama tetro del quale le famigliole occidentali ancora non si rendono conto. In tutto questo arriva l'annuncio di Croazia, Montenegro e Albania per la costruzione di una autostrada che unisca Zagabria alla Grecia seguendo la costa adriatica e ionica. Niente male no? ------- In attesa di visitare una famiglia che sta cercando di evitare che la propria casa slitti a valle, siamo stati a visitare il calvo promotorio dal quale per tre anni si è bombardata l'area di Kalesija dalla quale sto scrivendo. Un'area disgraziata già in passato, popolata da povere famiglie rurali che mandavano quasi tutti i maschi abili a lavorare come manovali in Serbia o all'estero come in Germania o Austria. Ora a fare lo stesso, dopo essere stati decimati, ci vanno i figli.
Ci troviamo 150 km a nord est di Sarajevo e siamo distanti 2 circa ore di auto da Belgrado. In questa zona si trovava la enorme base USA che occupava l'aeroporto di Tuzla che da poco ha ripreso il traffico civile. Quando nel marzo del 1999 la NATO bombardò la Serbia, dove dal 1991 non si era sparato nemmeno un colpo, da Belgrado decollarono due MIG diretti qua e che furono abbattuti poco distante. Il promontorio che si chiama Vis e che si vede a destra sopra il tetto del palazzo fu la postazione da dove per tre anni si è ucciso con precisione o bombardato con efficacia l'area. Siamo saliti dalla strada utilizzata dalle forzo serbo bosniache per gestire la postazione. Abbiamo persino trovato un proiettile di Kalasnikov dopo 20 anni quasi. Oggi ci sono solo alcune antenne e qualche volta dei gitanti per un pic-nic. Nelle foto sotto si vede come dalla postazione incubo si avesse una panoramica totale e ora molto bella. Ci sono resti di istallazioni e alberi bruciati oltre che a almeno un cartello di presenza di mine.