28 agosto 2014
Bosnia live 3. Dalla terra balcanica dove le tre parti in conflitto si fronteggiano da sempre
Bosnia Live 3. Kalesija Tuzla 28 agosto 2014.
Le autorità della Bosnia Erzegovina hanno calcolato in circa 150 i cittadini bosniaci che sono andati a combattere per lo Stato Islamico. Venti fra mogli e figli li hanno seguiti e già 20 sono rimasti uccisi mentre 50 sono rientrati in Bosnia e preoccupano per la loro probabile attività di reclutatori. Secondo la legge locale questi rischiano fino a 10 anni di carcere ma nessuno ancora è stato arrestato (http://dalje.com/en-world/150-bosnian-citizens-fighting-in-syria-and-iraq---newspaper/519903)
Ma da qualche tempo erano anche altre le destinazioni di cittadini che da Stati lontani da guerre si sono recati a combattere per le loro passioni nazionaliste e legami di solidarietà religiosa.
I Balcani sono da sempre divisi tra Islamisti, Ortodossi e Cattolici e per questo sempre all'avanguardia in tutti gli eventi bellici.
In Ucraina si sono recati molti sostenitori della politica espansionistica del presidente russo Putin che si è preso la Crimea con una mossa astuta e senza sparare un colpo ma che aveva fatto male i conti con i suoi sostenitori dell'est che ha armato ma che poi non sembrano aver seguito tutti esattamente i suoi voleri. Sotto i fraintesi, la tattica e le falsità, ma l'obbiettivo è raggiunto. Difficilmente si potrà tornare alla riunificazione pacificata dell'Ucraina di pochi mesi fa e la soluzione che sempre più viene citata è quella bosniaca.
Che è un poco come usare il Tetano per curare il Cancro. La Bosnia Erzegovina è divisa politicamente e difficilmente potrà unificarsi e non passa giorno che qualche genio dell'una o l'altra parte non prenda al volo qualche accadimento per pronunciare parole provocatorie nei confronti della parte avversa.
La Bosnia Erzegovina è divisa in due cosiddette "Entità" nate dal geniale accordo di pace di Dayton del novembre 1995. Ideate per risolvere le divisioni e pacificare la popolazioni sono invece diventate avversarie, grazie soprattutto alla parte serbo bosniaca, la Republika Srprska che non ha mai minimamente collaborato per creare le condizioni per una vera Nazione Bosniaca ma ha subito preso a muoversi come uno Stato vero e proprio in questo ovviamente supportata dalla Repubblica di Serbia. Oggi la divisione è innestata nella popolazione in modo definitivo.
Mentre la Croazia ormai è occidente e la Serbia sembra ormai percorrere i primi passi per divenirlo, la Bosnia Erzegovina è il tappeto sotto il quale tutte le miserie dei due nazionalismi sono in movimento come acari. I croati di Bosnia ancora chiedono una terza entità tutta per loro e trovano il gradimento dei serbo bosniaci che già ce l'hanno mentre le popolazioni vivono nella miseria e mangiano al massimo pane e Fuffa nazionalista.
Anche qua nei Balcani si soffre del ritardo e delle divisioni pelose dell'occidente che avrebbe dovuto intervenire prima e in altro modo invece di lasciare che la cose marcissero in Bosnia e di certo anche questo problema tornerà al pettine presto e male.
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Verso la conclusione il nostro ultimo giro di donazioni alle famiglie alluvionate.
Siamo stati dalla famiglia Jukic alla quale avevano già donato del denaro raccolto in Italia perché ci era stato detto che avevano usato la donazione per riparare la stradella vicinale che porta alla loro casa e a altre quattro.
Il lavoro è utile per non isolare cinque abitazioni ma anche per evitare che la casa degli Jukic finisca prima o poi travolta da uno smottamento che per ora l'ha solo sfiorata trascinando parte dell'orto e un paio di ripostigli in cemento.
Con il denaro che abbiamo consegnato ieri saranno ordinati altri due camion di ghiaia che dovrebbero consolidare il lavoro. Nelle foto si vede il lavoro effettuato.
cg
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