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08 settembre 2014

[News] Alluvione Bosnia - Abbiamo anche riparato una strada!

Perdonate il disturbo. Il messaggio è breve e senza dettagli precisi per essere digeribile.

Finita l'estate abbiamo concluso le donazioni ad alcune famiglie bosniache vittime della alluvione dello scorso maggio e seguenti (ne hanno avuta una a inizio agosto).

La situazione in larga parte della Bosnia è ancora drammatica dato che migliaia di persone sono senza casa oppure con la casa seriamente danneggiata o del tutto franata a seguito delle migliaia di smottamenti che, anche dove non hanno per ora fatto danni, si teme li faranno alla ripresa delle piogge che per altro non sono mai del tutto cessate durante l'estate.

Noi abbiamo raccolto poco meno di 2000 euro e li abbiamo donati a 5 famiglie da giugno alla scorsa settimana.

Una delle famiglie, alla quale abbiamo donato 450 euro, ha utilizzato il denaro per pagare la fornitura di materiale inerte come pietre e ghiaia e poi per il noleggio di una macchina che ha infilati pali di legno per ricostituire il piano della strada vicinale che era franata trascinata via dalla furia dell'acqua venuta giù dalla collina. La strada rifatta ora va completata con ghiaia fine. Augurandoci che le prossime piogge non trascinino tutto via di nuovo dato che sarebbe necessario un lavoro di canalizzazione del costo di circa diecimila euro.

La strada vicinale riaperta collega anche altre quattro case e relative famiglie che comunque non avevano un centesimo per contribuire al lavoro. Del resto la famiglia destinataria della donazione è anche vittima delle mine dato che il capo famiglia è invalido.

L'ultima donazione l'abbiamo fatta a una famiglia che conosciamo da 18 anni. Il capo famiglia girovaga per cercare lavoro e dato che la loro casa sta scivolando a valle e pertanto inabitabile, la moglie e le due bimbe hanno ricevuto in uso, da una organizzazione olandese, un monolocale con bagno in un agglomerato costruito per rifugiati in una landa isolata. Un tetto ce l'hanno ma senza cucina, lavatrice o nemmeno riscaldamento. Allora gli abbiamo comprato una cucina a legna che sistemeranno.

Se vuoi leggere tutti i dettagli e vedere le foto vai su

http://www.piumatv.it


e scorri i post. Vedrai le foto della stufa cucina a legna e della stradella riaperta.


Per ora è tutto.

Grazie comunque per l’attenzione.

claudio gherardini

presidente Società per le Idee

claudiogherardini@societaperleidee.it


http://societaperleidee.blogspot.it


Claudio Gherardini

http://about.me/claudio.gherardini
mobile phone: +39 333 9237262
mobile phone Bosnia: +387 62578316
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skype: claudioghera
claudiogherardini@gmail.com
www.claudiogherardini.it

(Questo messaggio le è giunto perché il suo indirizzo si trova
      da tempo nella rubrica di claudio gherardini con il quale
      evidentemente ci sono stati contatti. Se non desidera ricevere
      altri messaggi da claudio gherardini e società per le idee invii
      una email con oggetto "cancellare" a claudiogherardini@societaperleidee.it.
      grazie. Se dovesse riceverne altri ulteriori abbia pazienza e
      ripeta la procedura non difficile. Grazie.)

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28 agosto 2014

Bosnia live 3. Dalla terra balcanica dove le tre parti in conflitto si fronteggiano da sempre

Bosnia Live 3. Kalesija Tuzla 28 agosto 2014. Le autorità della Bosnia Erzegovina hanno calcolato in circa 150 i cittadini bosniaci che sono andati a combattere per lo Stato Islamico. Venti fra mogli e figli li hanno seguiti e già 20 sono rimasti uccisi mentre 50 sono rientrati in Bosnia e preoccupano per la loro probabile attività di reclutatori. Secondo la legge locale questi rischiano fino a 10 anni di carcere ma nessuno ancora è stato arrestato (http://dalje.com/en-world/150-bosnian-citizens-fighting-in-syria-and-iraq---newspaper/519903) Ma da qualche tempo erano anche altre le destinazioni di cittadini che da Stati lontani da guerre si sono recati a combattere per le loro passioni nazionaliste e legami di solidarietà religiosa. I Balcani sono da sempre divisi tra Islamisti, Ortodossi e Cattolici e per questo sempre all'avanguardia in tutti gli eventi bellici. In Ucraina si sono recati molti sostenitori della politica espansionistica del presidente russo Putin che si è preso la Crimea con una mossa astuta e senza sparare un colpo ma che aveva fatto male i conti con i suoi sostenitori dell'est che ha armato ma che poi non sembrano aver seguito tutti esattamente i suoi voleri. Sotto i fraintesi, la tattica e le falsità, ma l'obbiettivo è raggiunto. Difficilmente si potrà tornare alla riunificazione pacificata dell'Ucraina di pochi mesi fa e la soluzione che sempre più viene citata è quella bosniaca. Che è un poco come usare il Tetano per curare il Cancro. La Bosnia Erzegovina è divisa politicamente e difficilmente potrà unificarsi e non passa giorno che qualche genio dell'una o l'altra parte non prenda al volo qualche accadimento per pronunciare parole provocatorie nei confronti della parte avversa. La Bosnia Erzegovina è divisa in due cosiddette "Entità" nate dal geniale accordo di pace di Dayton del novembre 1995. Ideate per risolvere le divisioni e pacificare la popolazioni sono invece diventate avversarie, grazie soprattutto alla parte serbo bosniaca, la Republika Srprska che non ha mai minimamente collaborato per creare le condizioni per una vera Nazione Bosniaca ma ha subito preso a muoversi come uno Stato vero e proprio in questo ovviamente supportata dalla Repubblica di Serbia. Oggi la divisione è innestata nella popolazione in modo definitivo. Mentre la Croazia ormai è occidente e la Serbia sembra ormai percorrere i primi passi per divenirlo, la Bosnia Erzegovina è il tappeto sotto il quale tutte le miserie dei due nazionalismi sono in movimento come acari. I croati di Bosnia ancora chiedono una terza entità tutta per loro e trovano il gradimento dei serbo bosniaci che già ce l'hanno mentre le popolazioni vivono nella miseria e mangiano al massimo pane e Fuffa nazionalista. Anche qua nei Balcani si soffre del ritardo e delle divisioni pelose dell'occidente che avrebbe dovuto intervenire prima e in altro modo invece di lasciare che la cose marcissero in Bosnia e di certo anche questo problema tornerà al pettine presto e male. ------------------- Verso la conclusione il nostro ultimo giro di donazioni alle famiglie alluvionate. Siamo stati dalla famiglia Jukic alla quale avevano già donato del denaro raccolto in Italia perché ci era stato detto che avevano usato la donazione per riparare la stradella vicinale che porta alla loro casa e a altre quattro. Il lavoro è utile per non isolare cinque abitazioni ma anche per evitare che la casa degli Jukic finisca prima o poi travolta da uno smottamento che per ora l'ha solo sfiorata trascinando parte dell'orto e un paio di ripostigli in cemento. Con il denaro che abbiamo consegnato ieri saranno ordinati altri due camion di ghiaia che dovrebbero consolidare il lavoro. Nelle foto si vede il lavoro effettuato. cg

27 agosto 2014

Bosnia live 2. I "neo ottomani" e i progetti stradali....

Kalesija. Tuzla. 27 agosto. La Terza Guerra Mondiale identificata da Papa Francesco (e prima anche da molti altri meno prestigiosi personaggi)potrebbe essere iniziata nei Balcani negli anni 90? Oppure in Iraq per mano di Papà Bush? Seguito poi dall'invasato figlio? Il fatto che rende decisivo questo 2014 rispetto al passato è che nonostante che anche in Siria si sia fatto passare tre anni e duecentomila morti, come a Sarajevo 20 anni prima, ora si devono prendere decisioni pesanti. Se a Sarajevo fu Bill Clinton a cessare l'assedio, ora i compiti sono divisi fra varie cosiddette cancellerie occidentali. Noi popolani invece, come è successo con i Balcani, prendiamo le direzioni che più mostrano la nostra primitiva ignoranza, salvo che questa volta sembra che molti simpatizzino con i macellari del Islamic State apertamente. Personaggi come Matteo Salvini, Calderoli, ma anche la Mogherini e Berlusconi ma anche Matteo Renzi e una varietà vasta di politici europei, vivono nella quasi totale ignoranza di qualsiasi realtà "estera" se non arrivano fino a parteggiare apertamente per qualche disgraziato guerrafondaio a volte anche senza accorgersene. La Terza Guerra Mondiale lavora anche in tempo di non guerra (dire che esista la Pace mi sembra esagerato). Recentemente il Presidente Turco Erdogan ha visitato il Kosovo e dichiarato entusiasticamente che per lui il Kosovo è turco e visto che era in zona ha dichiarato che in Bosnia Erzegovina nessuno deve toccare i musulmani se non vuole trovarsi a dover affrontare centinaia di migliaia di turchi. Parole che hanno invitato a nozze la controparte serbo bosniaca che con il suo leader Milorad Dodik ha dichiarato di aver ricevuto il messaggio forte e chiaro. Mentre il capo del governo della Serbia Vucic sperava di aver capito male. Le ultime sono apparse l'altro ieri sul sito web della più nota emittente radiofonica di Belgrado, B92, che riporta una intervista pubblicata da quotidiano serbo Naše Novine. L'ex ambasciatore della Repubblica di Serbia in Turchia invita caldamente il governo di Belgrado a iniziare una politica di forte risposta a quella di Erdogan, che definisce "una politica NEO OTTOMANA molto attiva nei confronti dei Balcani". La guerra degli anni 90 voluta da Slobodan Milosevic in risposta alle spinte secessioniste croate ha distrutto la Yugoslavia e ora minaccia di riportare tutti a cento anni fa e oltre? Eppure il popolo turco non è primitivo, anzi, ma Erdogan, un altro grande amico di Berlusconi come Putin, sta trascinando un grande popolo indietro nel tempo, come Putin. Ora il groviglio si fa sempre più complicato ma la definizione di "Neo Ottomani" fa almeno sorridere in questo panorama tetro del quale le famigliole occidentali ancora non si rendono conto. In tutto questo arriva l'annuncio di Croazia, Montenegro e Albania per la costruzione di una autostrada che unisca Zagabria alla Grecia seguendo la costa adriatica e ionica. Niente male no? ------- In attesa di visitare una famiglia che sta cercando di evitare che la propria casa slitti a valle, siamo stati a visitare il calvo promotorio dal quale per tre anni si è bombardata l'area di Kalesija dalla quale sto scrivendo. Un'area disgraziata già in passato, popolata da povere famiglie rurali che mandavano quasi tutti i maschi abili a lavorare come manovali in Serbia o all'estero come in Germania o Austria. Ora a fare lo stesso, dopo essere stati decimati, ci vanno i figli.
Ci troviamo 150 km a nord est di Sarajevo e siamo distanti 2 circa ore di auto da Belgrado. In questa zona si trovava la enorme base USA che occupava l'aeroporto di Tuzla che da poco ha ripreso il traffico civile. Quando nel marzo del 1999 la NATO bombardò la Serbia, dove dal 1991 non si era sparato nemmeno un colpo, da Belgrado decollarono due MIG diretti qua e che furono abbattuti poco distante. Il promontorio che si chiama Vis e che si vede a destra sopra il tetto del palazzo fu la postazione da dove per tre anni si è ucciso con precisione o bombardato con efficacia l'area. Siamo saliti dalla strada utilizzata dalle forzo serbo bosniache per gestire la postazione. Abbiamo persino trovato un proiettile di Kalasnikov dopo 20 anni quasi. Oggi ci sono solo alcune antenne e qualche volta dei gitanti per un pic-nic. Nelle foto sotto si vede come dalla postazione incubo si avesse una panoramica totale e ora molto bella. Ci sono resti di istallazioni e alberi bruciati oltre che a almeno un cartello di presenza di mine.

26 agosto 2014

Bosnia Live 1. Una luce in fondo al tunnel? Fuochi fatui forse.

Kalesija. Tuzla. 26 agosto. Dodici ore di guida sono piacevoli se si percorre una terra bella e amata. Fortunatamente ha smesso di piovere da un paio di giorni dopo che tutta la Bosnia è stata oggetto di fitte precipitazioni praticamente per tutta l'estate con una ulteriore dose di alluvioni all'inizio di agosto dopo quella catastrofica del maggio scorso. Fortunatamente la prima metà del viaggio è stata in compagnia di due passeggeri "blablacar". Una globetrotter dalla storia interessante che sta a giro da quasi un anno. Nativa della Corea del Sud ma subito adottata da una coppia di americani composta dal padre di Honk Kong e dalla madre greca. Un destino di viaggiatrice garantito! La Bosnia Erzegovina è la portatrice di handicap più debole dei Balcani, trattati come poveri disgraziati, i bosniaci sono divisi ma quelli che non sono riusciti a trasferirsi altrove sono pieni di iniziative. Il destino qui è quello di correre per non essere raggiunti da uno dei guai incombenti. Qui in Bosnia la pompe di benzina della Gazprom svettano e si propagano a macchi d'olio assieme agli islamici simpatizzanti dello Islamic State, il califfato che sta svelando tutti gli istinti più feroci di tanti occidentali anti occidentali. L'Occidente deve essere proprio tremendo e qui gli antioccidentali serbi russofili si ritrovano e si detestano faccia a faccia con gli wahabiti e sembra che uno dei predicatori dell'IS che ha predicato in Italia sia ora qua. A fronte di questo panorama sta il panorama sbalorditivo delle bellezze naturali delle quali tutti i Balcani sono ricchissimi e la realtà di tanti giovani che stanno dando al turismo locale una forte impronta naturalistica e sportiva. La Bosnia Erzegovina vede crescere ogni anno il numero dei turisti molti dei quali cercano luoghi incontaminati per fare rafting, nella terra dei fiumi e dei laghi, e trekking sulle montagne dove si trova ancora qualche ghiacciaio permanente. Ma ieri è stata una giornata importante per le comunicazioni stradale europee. Tra Sarajevo e Zenica è stato inaugurato un tunnel autostradale lungo sei chilometri che farà parte del corridoio 5 che tra qualche anno collegherà Budapest con l'Adriatico tra Spalato e Ragusa, nel porto di Ploce. Le vie di grande comunicazione sono portatrici di pace, conoscenza e lavoro, di questo forse in Italia non si ha più memoria. La versione bosniaca è comunque divisa tra le due entità inventate dal trattato di Dayton, la Federazione di Bosnia Erzegovina e la Repubblica dei Serbi (bosniaci)e allora la gara per chi fa autostrade è in corso. Se il corridoio 5 passa solo per un breve tratto nella parte serbo bosniaca, il leader di quest'ultima, che mira alla rielezione al voto del prossimo autunno, sta portando avanti la sua autostrada che dovrebbe alla fine collegare anche Banja Luka a corridoio che sarà una vera rivoluzione chiudendo il triangolo autostradale che da Zagabria porta a nord verso Belgrado e a sud verso Ragusa. Il tunnel è un segnale di vita e di sviluppo in una palude dove si nascondono miscele esplosive. La nuova cortina tra ovest e est corre e divide al Bosnia Erzegovina e qui incontra anche l'islam. Il conflitto degli anni 90 invece di svegliare l'occidente è servito da prova generale per quelli attuali. Putin ha capito che in Ucraina poteva fare di meglio di quando fece il Cremlino nei Balcani e dato che a liberare Sarajevo l'occidente ha impiegato tre anni, a occupare terreno culturale e offrire sostentamento arrivarono gli islamici che sono riusciti a trasformate in buona parte l'islam balcanico, poco più di folklore in qualcosa di sempre più estremo. Intendiamoci, in Bosnia quasi tutti i musulmani sono pacifici, ma se pefino dall'Italia si parte per combattere e macellare i cristiani non è difficile che qua il terreno di reclutamento sia più fertile. Domani ci occuperemo della donazione a una famiglia che deve evitare che la casa sia travolta da un specie di frana dovuta alle piogge dello scorso maggio. cg