27 agosto 2014
Bosnia live 2. I "neo ottomani" e i progetti stradali....
Kalesija. Tuzla. 27 agosto. La Terza Guerra Mondiale identificata da Papa Francesco (e prima anche da molti altri meno prestigiosi personaggi)potrebbe essere iniziata nei Balcani negli anni 90? Oppure in Iraq per mano di Papà Bush? Seguito poi dall'invasato figlio? Il fatto che rende decisivo questo 2014 rispetto al passato è che nonostante che anche in Siria si sia fatto passare tre anni e duecentomila morti, come a Sarajevo 20 anni prima, ora si devono prendere decisioni pesanti. Se a Sarajevo fu Bill Clinton a cessare l'assedio, ora i compiti sono divisi fra varie cosiddette cancellerie occidentali. Noi popolani invece, come è successo con i Balcani, prendiamo le direzioni che più mostrano la nostra primitiva ignoranza, salvo che questa volta sembra che molti simpatizzino con i macellari del Islamic State apertamente. Personaggi come Matteo Salvini, Calderoli, ma anche la Mogherini e Berlusconi ma anche Matteo Renzi e una varietà vasta di politici europei, vivono nella quasi totale ignoranza di qualsiasi realtà "estera" se non arrivano fino a parteggiare apertamente per qualche disgraziato guerrafondaio a volte anche senza accorgersene.
La Terza Guerra Mondiale lavora anche in tempo di non guerra (dire che esista la Pace mi sembra esagerato). Recentemente il Presidente Turco Erdogan ha visitato il Kosovo e dichiarato entusiasticamente che per lui il Kosovo è turco e visto che era in zona ha dichiarato che in Bosnia Erzegovina nessuno deve toccare i musulmani se non vuole trovarsi a dover affrontare centinaia di migliaia di turchi. Parole che hanno invitato a nozze la controparte serbo bosniaca che con il suo leader Milorad Dodik ha dichiarato di aver ricevuto il messaggio forte e chiaro. Mentre il capo del governo della Serbia Vucic sperava di aver capito male.
Le ultime sono apparse l'altro ieri sul sito web della più nota emittente radiofonica di Belgrado, B92, che riporta una intervista pubblicata da quotidiano serbo Naše Novine. L'ex ambasciatore della Repubblica di Serbia in Turchia invita caldamente il governo di Belgrado a iniziare una politica di forte risposta a quella di Erdogan, che definisce "una politica NEO OTTOMANA molto attiva nei confronti dei Balcani".
La guerra degli anni 90 voluta da Slobodan Milosevic in risposta alle spinte secessioniste croate ha distrutto la Yugoslavia e ora minaccia di riportare tutti a cento anni fa e oltre?
Eppure il popolo turco non è primitivo, anzi, ma Erdogan, un altro grande amico di Berlusconi come Putin, sta trascinando un grande popolo indietro nel tempo, come Putin.
Ora il groviglio si fa sempre più complicato ma la definizione di "Neo Ottomani" fa almeno sorridere in questo panorama tetro del quale le famigliole occidentali ancora non si rendono conto.
In tutto questo arriva l'annuncio di Croazia, Montenegro e Albania per la costruzione di una autostrada che unisca Zagabria alla Grecia seguendo la costa adriatica e ionica. Niente male no?
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In attesa di visitare una famiglia che sta cercando di evitare che la propria casa slitti a valle, siamo stati a visitare il calvo promotorio dal quale per tre anni si è bombardata l'area di Kalesija dalla quale sto scrivendo. Un'area disgraziata già in passato, popolata da povere famiglie rurali che mandavano quasi tutti i maschi abili a lavorare come manovali in Serbia o all'estero come in Germania o Austria. Ora a fare lo stesso, dopo essere stati decimati, ci vanno i figli.
Ci troviamo 150 km a nord est di Sarajevo e siamo distanti 2 circa ore di auto da Belgrado. In questa zona si trovava la enorme base USA che occupava l'aeroporto di Tuzla che da poco ha ripreso il traffico civile. Quando nel marzo del 1999 la NATO bombardò la Serbia, dove dal 1991 non si era sparato nemmeno un colpo, da Belgrado decollarono due MIG diretti qua e che furono abbattuti poco distante.
Il promontorio che si chiama Vis e che si vede a destra sopra il tetto del palazzo fu la postazione da dove per tre anni si è ucciso con precisione o bombardato con efficacia l'area. Siamo saliti dalla strada utilizzata dalle forzo serbo bosniache per gestire la postazione.
Abbiamo persino trovato un proiettile di Kalasnikov dopo 20 anni quasi. Oggi ci sono solo alcune antenne e qualche volta dei gitanti per un pic-nic.
Nelle foto sotto si vede come dalla postazione incubo si avesse una panoramica totale e ora molto bella. Ci sono resti di istallazioni e alberi bruciati oltre che a almeno un cartello di presenza di mine.
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