19 luglio 2011

20 anni dopo. 4. da Tomislavgrad a Sarajevo

20 anni dopo. 4. da Tomislavgrad a Sarajevo

Gli altipiani tra Bihac e il nord Erzegovina sono impressionanti anche
in estate senza la neve e il ghiaccio. Interi villaggi fantasma in
rovina testimoniano la guerra di 20 anni fa. Qua siamo nelle aree
confinanti tra Croazia e Bosnia, le Kraijne e questi villaggi erano
dei serbi arrivati fin qui 7 secoli fa spinti dai turchi. Oggi a
Tomislavgrad, che si chiamava Duvno prima della guerra e ribattezzata
dai croati in nome del primo Re Croato Tomislav, nato da queste parti
chissà quando, c'è anche la Moschea e si sente il canto di preghiera
islamico e questo ci fa piacere, dato che eravamo stati qua nel 1994
quando era una retrovia dell'esercito croato-bosniaco HVO che
combatteva i bosniacchi musulmani. Oggi al 90% qua sono croati e non
mancano le scritte con la U di ustascia, ma ci sono anche serbi e
bosniacchi e i più giovani non hanno più voglia di sentire parlare di
conflitti. Così abbiamo incontrato i ragazzi della associazione Dobri
Lijudi (brava gente) che stanno preparando una manifestazione sportiva
e musicale sulle spiagge di un bel lago poco distante. Arriveranno
nuotatori, rugbisti, atleti di pallanuoto, una band da Banja Luka e
tanti ragazzi che potranno dormire nelle tende prestate dall'esercito,
gratis e mangiare gratis per due giorni e anche bere gratis perchè il
bar più noto ha promesso di regalare le bevande. Così le nuove
generazioni stanno lavorando e vivendo per migliorare la qualità della
vita. Dobri Lijudi organizza anche la pulizia del cimitero serbo
ortodosso, delle strade cittadine e anche una scuola di rugby per
ragazzini, gratis.
Come l'araba fenice, la volontà risorge sempre e quando trova menti
aperte alla collaborazione, l'unione fa la forza, produce idee e fatti
sani e fertilizza il territorio. Gocce nel mare della Bosnia, ancora
nelle sabbie mobili di una politica annodata e impazzita.
L'Unione Europea si avvicina, ma qualche "esperto locale di
conflitti", ci confida che "l'Europa di questo passo farà la fine
della Yugoslavia". Andiamo a controllare le notizie italiane e ci
viene il dubbio terrificante che abbia ragione....... la dissoluzione
inizia quando non si rispettano le istituzioni e gli accordi comuni.
claudio gherardini
foto di marco quinti

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