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24 maggio 2011
Corleone! Ansa! Marghe! Caponnetto!
17 maggio 2011
Fwd: Manifesto Lavoro nero Cecina
Claudio Gherardini - Inviato da iPhone
Inizio messaggio inoltrato:
Da: Tutor - Giovani sentinelle della legalità <tutor@giovanisentinelledellalegalita.org>
Data: 17 maggio 2011 01:03:36 GMT+02:00
A: "Sergio Iommelli" <sergio@iommelli.com>
Oggetto: Manifesto Lavoro nero Cecina
Attenzione è variato l'indirizzo dell'incontro!!!
11 maggio 2011
deGustibooks 13-15 maggio Lungomare di Viareggio
Dopo i successi fiorentini, deGustiBooks, la rassegna interamente dedicata a produzioni enogastronomiche e libri, sbarca a Viareggio. In Piazza Campioni e Piazza Pea, dal 13 al 15 maggio, un’imperdibile occasione di incontro con artigiani del gusto ed editori, lettori e buongustai, fra sapori, riflessioni, odori, curiosità … Il gemellaggio tra Viareggio e deGustibooks nasce dalla volontà di mettere a confronto la straordinaria e originale ricchezza della gastronomia cittadina con la particolarità delle produzioni agroalimentari versiliesi, cercando di trovare connessioni, rimandi e tracce nella produzione letteraria passata e presente di una terra culturalmente tra le più fertili e interessanti. deGustiBooks è soprattutto un’esposizione aperta al pubblico di produzioni enogastronomiche di qualità ed edizioni librarie sulla cultura del cibo, accompagnata da un selezionato programma di eventi: degustazioni, presentazioni di libri, incontri con chef e autori, laboratori golosi, musica ed intrattenimento. Stand e altro Gli eventi deGustiBooks è un evento ad ingresso gratuito. Il programma completo su www.degustibooks.it. deGustiBooks è un progetto di Sicrea srl e della rivista Gola Gioconda (www.golagioconda.it). |
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05 maggio 2011
C.S.: SGUARDI SUL REALE - Rassegna di documentari - Auditorium Le Fornaci - Terranuova B.ni
La prima giornata, realizzata in collaborazione con il Festival dei Popoli di Firenze e Documentaristi Anonimi - Associazione Documentaristi Toscani, si apre alle 17.30 con la proiezione di "Nel giardino dei suoni" di Nicola Bellucci. Il documentarista, originario di Arezzo, che sarà presente in sala, ha girato il film nella campagna del Casentino, dove il terapeuta Wolfgang Fasser si dedica alla cura di bambini disabili tramite la musica.
La sezione "Il documentario in Toscana" proseguirà alle 21.00 con le produzioni dei Documentaristi Anonimi, associazione fiorentina che riunisce un gruppo di registi toscani presieduta da Giovanni Cioni, che presenterà le attività dell'associazione e introdurrà la visione del proprio film "In Purgatorio". Un'opera dedicata all'antico culto dei morti e delle anime del Purgatorio, ancora oggi vivo nei quartieri di Napoli. A completare la serata la proiezione dei due cortometraggi "Noi ci siamo già" di F. Hazzini e "Bebè" di Marcantonio Lunardi.
La giornata di domenica sarà dedicata ad Alina Marazzi, regista milanese autrice di numerosi film che hanno messo in luce il suo particolare e personale approccio al documentario. "L'immagine-reperto: il cinema di Alina Marazzi" è il titolo della sezione che propone, alle 17.30, la proiezione di "Vogliamo anche le rose", documentario che ripercorre, in parallelo con i movimenti femministi, la storia di tre donne nell'Italia degli '60 e '70.
L'uso di materiale d'archivio e di "cinema privato" come base dei documentari di Alina Marazzi sarà l'argomento del dibattito "Tra cinema privato e documentario", alle ore 21.00, con gli interventi di Gianfilippo Pedote, produttore dei film di Alina Marazzi, Luca Ferro, docente e studioso di cinema privato, coordinati da Andrea Foschi, autore di documentari.
Infine, alle 22.00, la proiezione di "Un'ora sola ti vorrei", film nel quale proprio attraverso il materiale dell'archivio di famiglia, fatto di testi e filmati girati dal nonno, l'autrice ricostruisce la figura della madre, morta suicida quando lei era piccola.
17 aprile 2011
10 aprile 2011
memo dai Balcani
- 4.
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*Il Piccolo 09/04/11 Così si sparava sui fratelli a Sarajevo di A
Così si sparava sui fratelli a Sarajevo
La fine dell'unità voluta da Tito e l'orrore della guerra raccontati da Azra Nuhefendic
Quel treno viaggia e non sa dove va
«La linea ferroviaria tra Belgrado e Sarajevo venne interrotta all'inizio della guerra in Bosnia. Dopo diciotto anni è partito di nuovo il treno che collegava le due città. La locomotiva ha trainato tre vagoni con solo quindici passeggeri. La breve composizione del convoglio rispecchia la situazione politica, cioè la divisione in atto nel Paese: un vagone delle ferrovie della Republika Srpska, uno di quelle della federazione della Bosnia Erzegovina e il terzo appartenente alle ferrovie della Serbia». Comincia così il racconto "Il treno" di Azra Nuhefendic, che nel 2010 ha vinto a Vienna il Premio di giornalismo "Writing for Cee". Un testo che racconta, prendendo spunto dal ripristino della linea ferroviaria tra Belgrado e Sarajevo, il presente dell'ex Jugoslavia. Un tempo confuso, che la porta ad annotare: «Noi non sappiamo ancora dove siamo diretti, né quali saranno le fermate».
Ma i criminali hanno cambiato solo maschera
di Alessandro Mezzena Lona
I mostri hanno cambiato solo maschera. Camminano per le strade come se non avessero ammazzato nessuno. Guardano negli occhi le donne che hanno violentato. Non abbassano lo sguardo se incrociano le madri di quei ragazzi che hanno eliminato come fossero creature immonde. A volte è a loro che le vittime della guerra nei Balcani si devono rivolgere per ottenere giustizia. O per vedere riconosciuti i propri diritti. Gattopardi, camaleonti, voltagabbana pullulano nell'ex Jugoslavia. E Azra Nuhefendic non si stanca di ripeterlo nel suo libro, bello e perturbante, "Le stelle che stanno giù", pubblicato da Edizioni Spartaco (pagg. 143, euro 12). Perché anche se i Balcani hanno ritrovato la pace, anche se si è placato, apparentemente, l'odio etnico tra popoli che Tito aveva voluto fratelli, sotto la cenere covano ancora tizzoni ardenti. Che l'Europa, il mondo fa finta di non vedere. E allora tocca a voci coraggiose come quella di Azra Nuhefendic, giornalista di origine bosniaca che ha vinto importanti premi, non smettere di attirare l'attenzione sull'ex Jugoslavia. Muovendosi tra il passato e il presente. Evocando i ricordi di una guerra intrisa di orrori, che ha portato a galla gli istinti peggiori di popoli che possono vantare una storia, una cultura, una capacità di convivenza tutt'altro che acerbe. Le immagini del padre, che rischiò di finire a Goli Otok e venne poi travolto dalla ferocia della guerra sul finire del secondo millennio, di un'infanzia felice, delle tante amicizie spazzate via dall'insorgere della violenza etnica, del calvario di Sarajevo e dei musulmani di Bosnia, aprono la strada, nei diciotto capitoli del libro, a una lucida lettura della recente storia dell'ex Jugoslavia. Che non concede sconti a nessuno, neanche agli intellettuali sempre pronti a saltare sul carro del più forte. Che non regala illusioni. Perché l'orizzonte è ancora velato dalla nebbia dell'incertezza.
Da "Le stelle che stanno giù" di Azra Nuhefendic pubblichiamo la prima parte de "L'amico americano", per gentile concessione delle Edizioni Spartaco. di AZRA NUHEFENDIC
La nuova Ambasciata Americana a Sarajevo è stata costruita nel posto più bello e più centrale della città. Subito accanto al monumento del presidente Tito. Sono sicura che Tito, se fosse vivo, non avrebbe niente in contrario sui nuovi inquilini. Con gli americani lui aveva fatto pace già all'inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso, subito dopo la rottura con l'Unione Sovietica avvenuta nel 1948. Tito ha rifiutato di sottomettere la Jugoslavia al potere del Komintern, un ente internazionale che riuniva i partiti comunisti. Il niet di Tito a Mosca provocò un terremoto nel blocco dei Paesi comunisti, applausi in Occidente e una bufera in Jugoslavia. I comunisti jugoslavi, educati ad ammirare e ad accettare senza dubbio alcuno tutto quello che proveniva dall'Unione Sovietica, di punto in bianco si trovarono davanti al dilemma: la madre Russia o la Jugoslavia. Quelli che non furono abbastanza veloci a cambiare il concetto vigente, finirono a Goli otok, l'Isola Nuda o Calva - una prigione, un gulag jugoslavo. Resta un mistero famigliare il perché mio papà non fosse finito su quell'isola. Lui fu un accanito russofilo. In più, pare che avesse difficoltà ad amare gli uni senza odiare gli altri. Non sopportava proprio niente che provenisse dal mondo capitalista, America in testa. Tutto, compresa la lingua inglese, per lui era pericoloso, una mera propaganda e in quanto tale andava evitato. Parlava francese e tedesco, mentre a noi fu proibito di guardare la TV, figurarsi poi i film in lingua inglese. Alle prime battute urlava e immediatamente ordinava: "spegni!". Già negli anni Sessanta da noi erano apparsi i primi film e altri programmi tv americani. Molto popolare era il serial tv "Bonanza". Una specie di "cowboy-soap opera", che per noi fu una vera scoperta, dopo la lagna dei film sugli invincibili partigiani. Ricordo ancora quel programma, certo non per la sua bellezza, ma per i due schiaffi guadagnati grazie a "Bonanza". Protestai perché il papà non mi permetteva di guardarlo. In dispetto gli avevo girato le spalle piangendo disperatamente. Lui si sentì offeso e "zum" mi stampò due ceffoni. La sua convinzione ideologica ci costò molto denaro. A scuola studiavo, ovviamente, la lingua russa. Ma presto ci siamo accorti che senza l'inglese non si va lontano, a prescindere dalla professione. Cosi, dapprima i miei genitori, ma dopo anch' io pagavamo di tasca propria le lezioni private d'inglese. Tutto in silenzio e senza che mai, da parte di mio papà, ufficialmente venisse riabilitata la lingua inglese. Con gli anni la sua avversione nei confronti della lingua inglese e, in genere, del mondo occidentale andò scemando, ma la Russia, con tutti gli annessi e connessi non perse mai il primato. O quasi! Durante l'ultima guerra, mio papà rimase a Grbavica, un quartiere di Sarajevo occupato dai paramilitari nazionalisti serbi. Sia il papà che i suoi vecchi compagni, indifferentemente se serbi, croati o bosniaci, si sentivano offesi, traditi e umiliati dal comportamento dei nazionalisti che, come usava dire, "puntavano le armi contro i propri fratelli". Poco prima che Sarajevo fosse riunificata, a Grbavica arrivarono i soldati russi inquadrarti nelle forze internazionali. Il mio papà li aspettava come liberatori, come i giusti che avrebbero finalmente messo tutto in ordine. Ma i batjuska, i "compagni" erano arrivati tenendo le tre dita in alto, il segno che facevano i paramilitari serbi o qualsiasi altro criminale venuto a rubare, a molestare o a uccidere.
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*Il Piccolo 09/04/011 L'euro "titino" sloveno divide anche Bruxelles
Inviato da: "Maria Rita" mariarita96@gmail.com peperina96
Sab 9 Apr 2011 8:00 pm
L'euro "titino" sloveno divide anche Bruxelles
La questione della moneta con l'effige del comandante partigiano Stane-Rozman è stata sollevata dal centrodestra di Jansa: è un simbolo comunista
ESTRADIZIONE
Bombardò Ragusa la Croazia lo vuole
La Croazia ha chiesto alla Serbia l'estradizione di Bozidar Vucurevic, arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di crimini di guerra contro la popolazione civile per il bombardamento nel 1991 di Dubrovnik, la splendida città ricca di tesori architettonici sulla costa adriatica. Come ha riferito la Hina, il ministero della giustizia di Zagabria ha inviato la documentazione necessaria alle autorità competenti serbe. Uno dei leader dei serbi di Bosnia, Vucurevic era stato durante la guerra sindaco di Trebinje, nel sudest della Bosnia, sulle montagne che dominano Dubrovnik. È accusato del bombardamento della città adriatica e della distruzione del suo patrimonio storico e culturale.
di Mauro Manzin
29 marzo 2011
28 marzo 2011
24 marzo 2011
22 marzo 2011
salviamo i pedoni!
Attraversare la strada? Uno sport estremo/VIDEO
Costanza Focardi Martedì 22 Marzo 2011 16:26
Ogni giorno in Italia due persone perdono la vita attraversando sulle strisce pedonali. Senza dubbio un pessimo record. In effetti, diciamocelo, per molti di noi, strisce o non strisce, far attraversare i pedoni è una vera scocciatura. “Si fermerà quello dietro”, pensano i più. E intanto nei pedoni, giovani o anziani che siano, crescono i dubbi sulla possibilità di arrivare incolumi dall'altra parte della strada.
DALLA PARTE DEI PEDONI. L'Associazione Culturale fiorentina Società per le Idee (societaperleidee.blogspot.com) ha voluto offrire il proprio contributo per combattere “la pirateria sempre più barbara che ha reso Firenze e le grandi città un incubo per i pedoni, gli anziani, le mamme”.
TI FERMI? TI REGALO UN ADESIVO. Un semplice adesivo colorato regalato a chi le strisce pedonali - ma soprattutto i pedoni - li rispetta. “Questo adesivo è a disposizione di quanti vogliono rispettare le regole e le persone e inviare un blando ma chiaro monito a chi invece in nome della fretta e della prepotenza minaccia l'incolumità di tutti”.
L'ATTRAVERSAMENTO “INCRIMINATO”. Per la dimostrazione è stato scelto un attraversamento “critico”: quello in Piazza Bartali, davanti alla Coop di Gavinana. A sentire chi vi attraversa quotidianamente - basta ascoltare le chiacchiere dei passanti – "ci vorrebbe proprio l'ausilio di un semaforo". Perché “tanto senza semaforo nessuno si ferma”. I frequenti incidenti e tamponamenti ne sono la prova.
HAI UN'IDEA? RENDILA “PUBBLICA”. Con questa iniziativa la Società per le Idee vuole anche lanciare la prima edizione del Concorso di Idee per la qualità della vita nei centri urbani. Per inserire la vostra Idea cliccate sul link e selezionate la sezione “Idee per la Vita”.
commento quotidiano radiofonico
http://www.italiawave.com/cataclismi/7830-cataclismi-22-marzo
14 marzo 2011
Com. Stampa - NUOVOMONDO di E. Crialese - 150 anni d'Unità d'Italia - Auditorium Le Fornaci - Terranuova B.ni
27 febbraio 2011
Lato B 4marzo Saschall Firenze
4 Marzo: Uno sconosciuto "Lato B"
..quello della Cooperazione Sociale!
al Sahashall per una serata di riflessioni, musica, teatro e tanto altro …
InDUBBIO! La comunità è ancora teatro di integrazione socio-lavorativa?!
Con questa domanda il 4 Marzo si apriranno i lavori di una giornata speciale, dedicata alle Cooperative sociali, quelle di tipo B (di inserimento lavorativo di persone svantaggiate) in particolare, ma anche all'idea di lavoro e di promozione umana. Il movimento cooperativo infatti, nonostante sia spesso relegato in uno sfuocato secondo piano, contribuisce in modo sostanziale ad offrire risposte ad alcuni urgenti problemi della collettività. La Cooperativa sociale di tipo B è infatti quella particolare forma di impresa che cerca di stare sul mercato conciliando l’aspetto “sociale” con quello “imprenditoriale”, occupandosi di chi è più fragile, di chi fa più fatica, e lo fa svolgendo un ruolo di pubblica utilità, senza drenare risorse e senza influire sulla spesa pubblica sociale.
A dare il via alla giornata saranno gli attori della Compagnia "Isole comprese" con "Conferenza su Amleto", uno spettacolo in cui l'arte e la poesia si fanno largo nell’umano tormento interiore che il personaggio di Amleto rappresenta. Un'introduzione artistica per aprire la discussione a cui parteciperanno: il sindaco di Firenze Matteo Renzi, l'Assessore Regionale alla Salute, Daniela Scaramuccia, il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, il Direttore Generale dell'ASL10 di Firenze, Luigi Marroni e alcuni rappresentanti del mondo cooperativo e delle imprese for-profit, tutti coordinati da un moderatore d'eccezione: Paolo Ruffini, attore comico livornese conosciuto sia per gli esilaranti doppiaggi, che per un solido e costante impegno nell'affrontare tematiche sociali.
La giornata proseguirà poi con alcuni momenti musicali e le testimonianze di molti amici del mondo dello spettacolo che hanno voluto omaggiare quest'evento con saluti e riflessioni: un modo perchè l'attenzione si fermi su temi poco conosciuti, ma non per questo meno importanti per l'intera comunità, che trova qui lo spazio per raccontare un "lato B" fatto di persone che arricchiscono - con il proprio lavoro - sè stessi e gli altri, mostrando che la cooperazione è oggi un mondo diverso e sano, ricco e cangiante, fertile e produttivo, allegro e creativo.
Nelle intenzioni dei promotori l’evento, che fa seguito all’iniziativa dello scorso anno (“Si può fare”: svoltasi a maggio 2009, presso l’Auditorium Stensen a Firenze, con la proiezione dell’omonimo film), vuol diventare un’occasione stabile di incontro, condivisione e contaminazione per “raccontare” la cooperazione di inserimento lavorativo con forme nuove di comunicazione; anche per questo si è puntato su un’iniziativa aperta alla cittadinanza, alla comunità e non solo ai cooperatori e agli “specialisti” di settore.
Per informazioni:
Archimede s.c.c – onlus
Tel/Fax 055-8458036
Mobile 335-7745555
08 febbraio 2011
25esima ediz. di ITALIA WAVE 2011 in Puglia, a Lecce!
Comunicato stampa:
ITALIA WAVE LOVE FESTIVAL
IN PUGLIA
Cambio di location per il Festival
che quest’anno festeggia il 25esimo compleanno
Lecce, 14-17 lug lio 2011
Roma, 7 febbraio 2011 - Grande novità per Italia Wave Love Festival: la 25esima edizione della manifestazione di musica e cultura giovanile più apprezzata in Italia si svolgerà quest’anno in Puglia, a Lecce dal 14 al 17 Luglio.
Italia Wave Love Festival, manifestazione da sempre attenta alle avanguardie musicali, sociali, culturali e politiche quest’estate si svolgerà per la prima volta in Puglia: ponte sul Mediterraneo fra oriente e occidente, luogo privilegiato di scambi e incontri, regione pervasa ormai da alcuni anni da una rinascita culturale al centro di un importante processo di sviluppo culturale ed economico.Una regione in cui l’industria della creatività e il ricco patrimonio musicale - sostenuto attraverso Puglia Sounds, programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale - sono considerati fondamentali per la crescita dell’intera comunità rappresenta terreno fertile per una manifestazione come Italia Wave Love Festival che sin dalla prima edizione rappresenta il punto di riferimento italiano per le culture giovanili.Un nuovo connubio quello fra il prestigioso festival, la Regione Puglia, la Provincia e il Comune di Lecce: nuova evocativa location per Italia Wave, nuove sinergie territoriali, ma stessa voglia di proporre qualità e incuriosire il pubblico.
Il programma della venticinquesima edizione di Italia Wave Love Festival si svilupperà in quattro giornate dense di eventi che si terranno a Lecce con la tradizionale formula di “festival urbano”: dallo Stadio Comunale per il Main stage alle spiagge salentine, dal centro storico all’Aereoporto di Lepore dove si esibiranno i dj di Elettrowave. Tutta la città sarà investita dall’onda di Italia Wave, un’opportunità per il Salento e tutta la Puglia che si candida sempre di più come meta irrinunciabile di turismo musicale giovanile per l’estate 2011.
Tra i progetti speciali è già confermata la presenza di Medwa ve, serata organizzata assieme a Siae e Sacèm con gruppi musicali provenienti da Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Confermata anche una parte della programmazione dedicata alla celebrazione di 25 anni di vita del festival, un quarto di secolo di una Repubblica del rock, che quest’anno propone al suo pubblico quanto di meglio è passato dai palchi di Italia Wave sia in ambito rock che per la musica elettronica, che dalla Baia degli Angeli alle ultime prospettive digitali ripercorrerà la storia della musica elettronica in Italia.
Ad oggi 2.308 band emergenti hanno chiesto di partecipare a Italia Wave, tramite il contest per gruppi emergenti organizzato come ogni anno dalla Fondazione no profit “Arezzo Wave Italia” tramite il suo “Italia Wave Network”, rete capillare presente su tutte le Regi oni d’Italia con 32 referenti e oltre 200 “antenne” (negozi di dischi, radio, uffici informa giovani etc…): un record storico di adesioni che conferma la voglia di fare musica in Italia e la “sete” di spazi dove esibirsi, farsi giudicare, intraprendere una carriera artistica come musicista.
Il Festival sarà presentato nel corso del 2011 anche all’estero, in appuntamenti internazionali legati a Italia Wave, membro e co-fondatore della federazione di festival europei Yourope.