03 settembre 2013

Il 3 settembre del 1992 un velivolo G-222 della 46^ Brigata Aerea di Pisa, il “Lyra 34" che trasportava aiuti umanitari destinati alla popolazione di Sarajevo sotto assedio, venne abbattuto sul Monte Zec, a circa 40 chilometri ad ovest della capitale bosniaca, da due missili terra-aria.

La Scuola M.lli intitolata a Velardi e Buttaglieri La cerimonia è stata presieduta dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare 05/06/2013 - Giovedì 6 Giugno, si è svolta la cerimonia d’intitolazione della Scuola Marescialli dell’Aeronautica Militare ai Marescialli di 1^ classe Medaglie d’Oro al Valor Militare (MOVM) Giuliano Velardi e Giuseppe Buttaglieri. I Marescialli Velardi e Buttaglieri, i due Sottufficiali che in forza alla 46^ Brigata Aerea di Pisa caddero in Bosnia nel settembre 1992 in seguito all’abbattimento del loro velivolo mentre erano impegnati in una missione umanitaria, “per convinte virtù etiche, morali ed umane, consolidate qualità aviatorie e indiscusse capacità professionali, valori perseguiti fino all’estremo sacrificio, rappresentano nella memoria la figura ideale di Sottufficiale da indicare ai futuri Marescialli della Forza Armata. L’altissimo senso del dovere e lo spirito umanitario che è trasparso dalle loro gesta ne fanno simbolo ed esempio per le future generazioni", come si legge nel disposto ministeriale che decreta la nuova denomizione della scuola viterbese. La cerimonia si è svolta alla presenza del Comandante delle Scuole e della 3^ Regione Aerea, Generale di Squadra Aerea Mario Renzo Ottone ed è stata presieduta dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa. Alla cerimonia hanno partecipato, inoltre, i familiari delle MOVM Velardi e Buttaglieri che hanno consegnato al Comandante della Scuola, Colonnello Coppola, le foto e le Medaglie d’Oro dei loro cari, ricevendo da questi il quadro con il testo del provvedimento d’intitolazione. Gli stessi congiunti hanno poi scoperto la targa commemorativa insieme al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Nel suo intervento, il Colonnello Coppola ha evidenziato come le due Medaglie d'Oro rappresentino un esempio unico, "l’esempio di aviatori valorosi che hanno incarnato gli ideali di riferimento di ogni militare quali competenza, etica e passione, in ogni momento della loro professione di aviatori e durante la loro vita di uomini dello Stato, dentro lo Stato". "Erano militari votati al sostegno di civili che soffrono", ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore nel ricordare i Marescialli Velardi e Buttaglieri. "La loro missione - ha continuato il Generale Preziosa - è la missione che la Costituzione assegna alle Forze Armate. Non sono stati eroi, l’Italia non è il triste Paese immaginato da Brecht che ha bisogno di eroi. Abbiamo bisogno di uomini e quelli dell’equipaggio Lyra 34 erano uomini con la U maiuscola". Il Generale Preziosa ha anche ricordato come oggi l’Aeronautica Militare sia in trasformazione. "Balliamo sulla frontiera della tecnologia" - ha concluso il Capo di SMA - "[...] ma senza la componente umana la tecnologia sarebbe solo una scatola di metallo e microchip". Il 3 settembre del 1992 un velivolo G-222 della 46^ Brigata Aerea di Pisa, il “Lyra 34" che trasportava aiuti umanitari destinati alla popolazione di Sarajevo sotto assedio, venne abbattuto sul Monte Zec, a circa 40 chilometri ad ovest della capitale bosniaca, da due missili terra-aria. A seguito dell’abbattimento, persero la vita tutti gli uomini dell’equipaggio: il Tenente Colonnello Marco Betti, il Tenente Marco Rigliaco, il Maresciallo Giuseppe Buttiglieri e il Maresciallo Giuliano Velardi ai quali, quello stesso anno, il Presidente della Repubblica conferì, alla memoria, la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il “Lyra 34” era impegnato nell'ambito delle operazioni ONU di aiuto alle popolazioni bosniache sotto assedio, nel quadro di un'intensa attività di trasporto di viveri e materiale sanitario. La missione, infatti, faceva parte di un ponte aereo umanitario, cui partecipò attivamente l’Aeronautica Militare con i velivoli della 46^ Brigata Aerea, che trasportò in totale 34.600 tonnellate di cibo, medicine e altri beni di prima necessità a Sarajevo, poi redistribuiti a circa 800mila persone in 110 località in tutta la Bosnia Erzegovina. La motivazione della Medaglia d'oro al valor militare concessa dal Presidente della Repubblica al Maresciallo Giuliano Velardi: validissimo, capace ed esperto direttore di carico e lancio di G. 222, si distingueva per il coraggio e l’altissimo senso del dovere, prendendo parte a numerosi voli umanitari sul territorio della ex Jugoslavia a favore delle locali popolazioni vittime di scontri armati. Pur nella consapevolezza dell’alto e costante rischio connesso con ogni missione di volo, per il pericolo incontrollato di possibili attacchi da parte di una delle fazioni in lotta nel territorio martoriato della Bosnia-Erzegovina, continuava nell’assolvimento del proprio compito, privilegiando sempre l’intento umanitario. Nel corso dell’ultima missione perdeva la vita a seguito dell’abbattimento dell’aereo che, mentre si predisponeva all’atterraggio su Sarajevo, era colpito da due missili proditoriamente lanciati da terra. Vittima innocente della barbarie umana e luminoso esempio di altruismo portato fino al supremo sacrificio. Cielo di Konjic (BOSNIA-ERZEGOVINA), 3 settembre 1992. La motivazione della Medaglia d'oro al valor militare concessa dal Presidente della Repubblica al Maresciallo Giuseppe Buttaglieri: validissimo, capace ed esperto tecnico di volo di G. 222, si distingueva per il coraggio e l’altissimo senso del dovere, prendendo parte a numerosi voli umanitari sul territorio della ex Jugoslavia a favore delle locali popolazioni vittime di scontri armati. Pur nella consapevolezza dell’alto e costante rischio connesso con ogni missione di volo, per il pericolo incontrollato di possibili attacchi da parte di una delle fazioni in lotta nel territorio martoriato della Bosnia-Erzegovina, continuava nell’assolvimento del proprio compito, privilegiando sempre l’intento umanitario. Nel corso dell’ultima missione perdeva la vita a seguito dell’abbattimento dell’aereo che, mentre si predisponeva all’atterraggio su Sarajevo, era colpito da due missili proditoriamente lanciati da terra. Vittima innocente della barbarie umana e luminoso esempio di altruismo portato fino al supremo sacrificio. Cielo di Konjic (BOSNIA-ERZEGOVINA), 3 settembre 1992. Autore : Aeronautica Militare - Ufficio Pubblica Informazione http://www.aeronautica.difesa.it/News/Pagine/LaScuolaMarescialliintitolataalleMOVMVelardieButtaglieri.aspx Un commento "3 settembre, 1992 - Nei cieli della Bosnia ed Erzegovina, i serbobosniaci, sul libro-paga di Milošević e di Belgrado, abbattono un G-222 dell'aeronautica militare italiana, muoiono i 4 membri dell'equipaggio. ... Le risposta della "Comunita' internazionale": <>" Sandro Damiani

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