18 ottobre 2018

Perché stavolta votiamo

17 ottobre 2018

Share via Email The Vulnerability Contest

Terrificante reportage
https://www.newsdeeply.com/refugees/articles/2018/10/17/the-vulnerability-contest

11 ottobre 2018

Bosnians Stage Simultaneous Protests Over Youngsters' Deaths









In Bosnia Erzegovina ci sono 2 casi simili a quello di Stefano Cucchi. David Dragicevic and Dzenan Memic. I due ragazzi sembrano proprio essere stati liquidati dalle polizie di Banja Luka e Sarajevo. Le quali non ne vogliono proprio sapere. La morte dei 2 ragazzi sta creando una rete di collegamento tra le due Bosnie, quella a maggioranza e controllo Serbo-Russo e quella federale croato-bosniacca. A seguito dei disastri combinati dall'occidente le due parti condividono il meno possibile. In questa disgraziata occasione che li accomuna, ci sono stati dimostranti che si sono fatti ore di viaggio per andare alla manifestazione gemella (ce ne sono state diverse) e trovarsi a essere minacciati dalla polizia al loro arrivo e costretti a tornare via

Bosnians Stage Simultaneous Protests Over Youngsters' Deaths: Numerous Bosnians gathered on Friday in both Sarajevo and Banja Luka for more protest rallies about the unexplained deaths of two youngsters, David Dragicevic and Dzenan Memic.

04 ottobre 2018

Sarajevo Siege Exhibition Opens in Serbian Capital

http://www.balkaninsight.com/en/article/news-09-26-2018 Sarajevo Siege Exhibition Opens in Serbian Capital: Belgrade is hosting an exhibition on the 1992-96 siege of Sarajevo which uses personal possessions and photographs to tell a story about how Bosnian capital’s residents lived through the war.

01 ottobre 2018

La Russia avanza nei Balcani


Ieri l'Unione Europea ha subito una grave sconfitta e dietro a questa sconfitta c'è la mano della micidiale propaganda russa, ancora una volta. Il referendum per cambiare il nome alla Macedonia e permettere così una pacificazione dei rapporti con la Grecia e conseguente ammissione nell'Unione e anche nella NATO, non ha raggiunto il quorum e non è valido. Le conseguenze di questo fatto sono incalcolabili e certamente non solo per i Balcani. Lavrov è stato alcuni giorni in Bosnia alla vigilia delle elezioni del 7 ottobre, avendo anche la faccia tosta di dire che la Russia non intende influenzare il voto. La faccia di Lavrov la conoscete tutti. La propaganda russa, tramite trolls e tramite Sputnik, RT e Pravda, ha alimentato gli ultras nazionalisti macedoni e bosniaci. Ai Russi di Putin non serve Steve Bannon. Durante i 25 anni passati in buona parte nei Balcani, ho spesso avuto brutti presentimenti. Gli amici bosniaci mi chiedevano dell'Europa, quando ancora ci credevano, e io gli dicevo che quando fossero mai arrivati nell'Unione, forse l'Unione non ci sarebbe stata più. Anzichè europeizzare i Balcani, l'Unione Europea si è largamente balcanizzata. Ora anche in Grecia gli ultras filo russi che erano contro l'accordo per il nome della Macedonia, avranno da pasteggiare con il populismo e diranno che avevano ragione loro. Dopo quasi 30 anni dalla caduta della Yugoslavia le trattative tra Tsipras e i Macedoni avevano portato a un accordo che avrebbe rafforzato gli europeisti ovunque. Ovviamente la Russia affermava che il referendum era ridicolo e ingiusto perché imponeva il cambio del nome a una nazione sovrana. È andato a votare solo il 37% degli elettori.