18 settembre 2014

Il modello russo di invasione dissimulata per l'Ucraina non è nuovo per Putin.

GAZPROM fornirà gas direttamente alla Serbo Bosnia senza passare dal governo legittimo di Sarajevo.
Il modello russo per l'Ucraina, secessioni e sbriciolamenti, invasione dissimulata, è in funzione dal 19 anni in Bosnia Erzegovina, fatte le dovute differenze dato che per fortuna la Bosnia non confina con Putin. Ecco uno dei passi, l'ultimo in ordine di tempo. Clicca la link: http://interfaxenergy.com/gasdaily/article/13619/gazprom-to-supply-bosnias-serb-region-with-direct-imports La frazione della Bosnia Erzegovina (BiH) disegnata dal provvidenziale e al tempo steso catastrofico trattato di fine guerra di Dayton del 1995, denominata Republika Srpska (RS) (Repubblica dei Serbi da non confondersi con la Repubblica di Serbia (sob)) agisce dalla nascita come un ministato autonomo anche se la cosa è ai limiti della legalità. Si gioca con il fuoco, dato che ridiscutere Dayton sarebbe come giocare alla roulette russa (esatta metafora come non mai). Ma dopo oltre due decenni di induzione forzata e profonda, gli ottocentomila cittadini della Republika Srpska sono convinti che questa sottospecie di entità istituzionale sia la loro unica possibilità di futuro. A ottobre ci saranno nuove elezioni e forse l'attuale mini zar Milorad Dodik non sarà rieletto ma in ogni caso le cose sono andate molto avanti e la RS, nata nel 1992 per mano di Radovan Karadzic e della leadership ultras serba e serbo bosniaca, difficilmente potrà rifondersi socialmente e economicamente con il resto della Bosnia Erzegovina che per altro vive nel caos e nella miseria. La secessione del 49 per cento del territorio della BiH è "di fatto" avvenuta da anni. Dodik è già stato a trattare con l'allora capo del governo italiano Berlusconi a Roma per una centrale sulla Drina e molto altro avviene di affari e diplomazia tra Banja Luka e il mondo senza passare dal governo centrale di Sarajevo. Il paese ha due entità e quella croato musulmana (FBIH) è divisa in 14 cantoni. Ci sono tre parlamenti e due governi e almeno cinque presidenti. Milorad Dodik ripete in continuazione che la Bosnia non esiste e che Banja Luka osserva con grande attenzione le situazioni di Scozia e Catalogna. Inoltre "non avrebbe niente in contrario" se nascesse anche la terza entità in Bosnia, quella croata, che i croati chiedono da venti anni. Già una volta è stato fermato a un passo da indire un referendum per la indipendenza totale della Republika Srpska. I serbo bosniaci sono più serbi dei serbi di Serbia e tifano entusiasti per la secessione ucraina filorussa e in diversi sono anche partiti per andare a dare una mano. Oggi la linea di divisione EST - OVEST passa da Mosca a Donesk e poi Banja Luka, Visegrad e Belgrado dove però si lavora anche per entrare in EU con notevole dose di equilibrismo. A capo di questa imponente operazione economica sociale e politica deve stare ovviamente una macchina potente di controinformazione revisionista che parte da Mosca con Russia Today e molte altre testate multimediali e che arrivata nei Balcani trova a capo delle strategie di propaganda espansionista Emir Nemanja Kusturica amico fraterno di Milorad Dodik che gli ha finanziato una cittadella monumento alla serbitudine e con lui grande supporter di Vladimir Putin. Kusturica si sta posizionando come un ultra sostenitore di Putin e sta diventando il più noto testimonial di prestigio della nuova "oltre cortina". Attacca USA e NATO appena ne ha l'occasione e sa bene che potrà continuare a fare film e presiedere eventi mondiali perchè di qua ci sono democrazie o quello che ne rimane, nelle quali si è arricchito divenendo un divo amato da tutti.
Se aver allontanato la Turchia dalla EU è un danno del quale vediamo i risultati già oggi, aver lasciato la Bosnia Erzegovina come è oggi sarà un danno del quale vedremo i risultati a breve. Intanto GAZPROM ha riempito le strade di pompe di benzina e fa ricerche nel sottosuolo della RS chissà con quali permessi. Il fatto che GAZPROM stia acquistando le stazioni di servizio in tutta la BiH non rappresenta niente di illegale ovviamente ma il fatto che tratti con la RS per forniture dirette di gas scavalcando l'unico governo riconosciuto a livello internazionale e ONU significa molto. cg http://www.europeanvoice.com/other-voices/deny-moscow-a-new-front-in-bosnia-2/ Nelle foto. Milorad Dodik presidente della Republika Srpska, Emir Kusturica e Vladimir Putin.

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