28 luglio 2013

Un messaggio da InstaWeather

Foto scattata con InstaWeather http://instaweather.me/r/iw/

26 luglio 2013

Io credo di ricordarla Rossella, maledetta memoria che mi svanisce.... Pensare che stiamo a ragionare di stupidaggini mentre siamo avvolti dai criminali da decenni...

22 luglio 2013

Invito alla lettura, esce “L’UOMO PERFETTO“, il nuovo romanzo dello scrittore Vincenzo Bosica

COMUNICATO STAMPA

Invito alla lettura, esce "L'UOMO PERFETTO", il nuovo romanzo dello scrittore Vincenzo Bosica


[Questa è la storia del mio ultimo contratto. Un contratto professionale. Non vi nascondo che avevo molte perplessità in merito quando lo firmai, ma le clausole erano intriganti e mi sono sempre lasciato facilmente allettare dalle novità. Non mi sono mai tirato indietro di fronte alle stranezze, era il mio ultimo contratto, e dopo una carriera di tutto rispetto mi sembrava giusto chiudere alla grande. Che diamine! Il lavoro è lavoro e i soldi fanno gola a tutti. C'è gente che ammazza per denaro, io almeno mi faccio pagare per dare felicità.
Mi chiamo Drake Vörson e sono un uomo perfetto.]

L'uomo Perfetto è il secondo romanzo dell'autore pescarese Vincenzo Bosica. Dopo l'ottimo esordio con -Irregolare-, romanzo di stampo fantascientifico-distopico dal cuore cyberpunk, l'autore cambia completamente genere tuffandosi sull'ironia pungente.
L'uomo perfetto ci regala una comicità attuale e pepata, a tratti sprezzante, focalizzata sui rapporti di coppia. L'intera opera ruota intorno alla professione del protagonista Drake Vörson, che è quella di essere un Uomo Perfetto. Drake ci racconta della strada percorsa per diventare un Uomo Perfetto e dispensa utili consigli a tutti coloro che desiderano diventare perfetti come lui, descrivendo anche lo svolgimento di alcuni contratti. A tratti sembra un manuale di autostima, a tratti un'autobiografia, a tratti un romanzo rosa-erotico; di sicuro ne -L'uomo perfetto- non si fa altro che ridere. E non sono solamente i personaggi strambi o gli accadimenti assurdi a strappare sorrisi, ma anche (soprattutto) lo stile narrativo adottato dell'autore (il protagonista si racconta in prima persona rivolgendosi direttamente ai lettori). L'opera si rivolge indistintamente a uomini e donne, e nonostante una forte chiave umoristica, non mancano spunti per riflessioni più profonde sul significato dell'amore e sul valore dei sentimenti.
Leggetelo, capirete cos'è la perfezione!

https://www.facebook.com/uomoperfect
http://www.edizionitabulafati.it/luomoperfetto.htm

L'UOMO PERFETTO di Vincenzo Bosica
Edizioni TABULA FATI, 2013
[ISBN-978-88-7475-332-1]
Pag. 152 – € 10,00

L'autore
Vincenzo Bosica (Pescara 1977) grafico, illustratore e scrittore, è un personaggio eclettico la cui creatività ricca e sfaccettata lo spinge spesso ad approfondire aspetti dell'esistenza tutt'altro che banali. Sostenuto da un percorso di studi scientifici e filosofici, è attratto da quanto è misterioso, eccentrico e indecifrabile; dagli sviluppi spesso straordinari a cui potranno condurre le scoperte scientifiche; dalla direzione che prenderà il futuro; da quanto e come l'uomo sarà capace di adattarvisi. Il suo primo racconto, "Capsule" ("IF-Insolito e Fantastico"-2009), è quasi un saggio sulla scienza moderna, declinato con ironia e uno stile personalissimo, che gli giova consensi di pubblico e di critica. "Irregolare" è il suo primo romanzo (Solfanelli-2010), ambientato in un futuro non troppo distante e non troppo inverosimile. Sono seguite pubblicazioni di racconti su diverse riviste e antologie (Il gran giorno – Aldilà – Per un fiocco di neve – Conto alla rovescia – MELW). Con il suo secondo romanzo "L'uomo perfetto", Bosica apre una breve parentesi ironica per divertirsi e divertire. Da tempo lavora al nuovo romanzo cyberpunk.

Mail: bainworld@hotmail.com

https://www.facebook.com/vincenzobosica
http://www.lelcomunicazione.it/blog/esce-luomo-perfetto-il-nuovo-romanzo-del-giovane-scrittore-pescarese-vincenzo-bosica/

[News] Auguri di buona estate! (testo irritante da leggere)

Sperando di non incorrere in problemi legali ho pensato di inviare, in occasione degli auguri di buona estate, questo testo apparso oggi su Facebook e scritto dal noto giornalista Pierluigi Battista  che sottoscrivo con l'anima:



"PIELUIGI BATTISTA "I nuovi paladini dei diritti umani"

Finalmente: in un sussulto di dignità umanitaria, poderose manifestazioni stanno attraversando con composta indignazione le strade d'Italia a difesa degli inviolabili diritti umani nel mondo. Finalmente, la triste lezione kazaka è stata di monito: siamo così disgustati del trattamento riservato a una bambina, cacciata dall'Italia con operazione gestita dagli uffici del Viminale e deportata in un Paese che calpesta ogni giorno i diritti fondamentali, che già s'ode il grido alto e forte: mai più oppressione. Siamo così colpiti dalla fiera invettiva papale contro «la globalizzazione dell'indifferenza», che non perdiamo nemmeno un momento per denunciare il disgustoso sterminio di vecchi, donne e bambini che si sta consumando in Siria per mano del macellaio Assad. Finalmente: non percepite quale vibrante protesta si è elevata per salvare la vita di una ragazza cristiana, di nome Asia Bibi, che in Pakistan è costretta in prigione da quasi 1500 giorni dopo una condanna a morte in prima istanza perché «blasfema»? E quei blocchi stradali davanti all'ambasciata nigeriana per dire un determinato «basta» alle stragi di cattolici, agli attentati alle chiese sventrate dall'odio del fanatismo religioso? E come non ascoltare l'urlo solidale per tutte le ragazze come Malala Yousfzai, picchiate o addirittura assassinate dai talebani solo perché pretendono di studiare, di camminare per le strade, di uscire dalla prigionia imposta da energumeni barbuti che esercitano la loro prepotenza, veri bestemmiatori, pretendendo di eseguire un ordine direttamente proveniente da Dio? Basta, non c'è più ragione di Real-Politik o meschine considerazioni di bassa cucina economica ed affaristica per arginare le proteste contro la Cina, che esegue un numero incalcolabile di condanne a morte senza regolari processi, che massacra tibetani e uiguri, che tiene in galera gli oppositori, che costringe le donne all'aborto coatto. Non ci sono più limiti all'indignazione pubblica che intima ai governanti di disertare il commercio internazionale con la Russia di Putin, dove i diritti umani sono sconosciuti, i gay vengono perseguitati, i blogger arrestati con pretesti grotteschi e condanne emesse da tribunali intimiditi dal potere politico, e un gruppo di donne dissidenti un po' sconsiderate chiamate Pussy Riot viene ancora trattenuto in carcere nel silenzio generale come se si avesse a che fare con una banda di efferati criminali. Mai più: mai più diritti umani negati o conculcati. L'ambasciata cubana risuona delle proteste di chi trova osceno il trattamento riservato all'Avana ai dissidenti costretti allo sciopero della fame. I massacri di regimi dispotici come quello di Mugabe oramai trovano nella nostra opinione pubblica un'attenzione vigile e intransigente. Abbiamo appreso la lezione. Non lasceremo che nessun essere umano sia umiliato. Non saremo più indifferenti. O no?"

Grazie a Pierluigi Battista

Buona Estate a tutti e scuse a chi certamente non vorrà ricevere altri messaggi e me lo farà sapere di certo.
Buona estate!

claudio gherardini





Questo messaggio le è giunto perché il suo indirizzo si trova        da tempo nella rubrica di claudio gherardini con il quale        evidentemente ci sono stati contatti. Se non desidera ricevere        altri messaggi da claudio gherardini e società per le idee invii        una email con oggetto "cancellare" a claudiogherardini@societaperleidee.it.        grazie. Se dovesse riceverne altri ulteriori abbia pazienza e        ripeta la procedura non difficile. Grazie.

--   Società per le Idee  Associazione Culturale in Firenze  email: claudiogherardini@societaperleidee.it  fax: +391786081497  sede legale   c/o Studio Basegni  Via Giambologna 37  50132 Firenze (FI)   codice fiscale 94163350484  IBAN IT45 Q050 1802 8000 0000 0125 888  www.societaperleidee.it

Pierluigi Battista augura buone vacanze! ;)

Ci permettiamo di ripostare da FB questo testo di Pierluigi Battista che sottoscriviamo anima e corpo: Aggiornamento di stato Di Pierluigi Battista Ecco, "Particelle" si interrompe per qualche settimana. PIELUIGI BATTISTA "I nuovi paladini dei diritti umani" Finalmente: in un sussulto di dignità umanitaria, poderose manifestazioni stanno attraversando con composta indignazione le strade d'Italia a difesa degli inviolabili diritti umani nel mondo. Finalmente, la triste lezione kazaka è stata di monito: siamo così disgustati del trattamento riservato a una bambina, cacciata dall'Italia con operazione gestita dagli uffici del Viminale e deportata in un Paese che calpesta ogni giorno i diritti fondamentali, che già s'ode il grido alto e forte: mai più oppressione. Siamo così colpiti dalla fiera invettiva papale contro «la globalizzazione dell'indifferenza», che non perdiamo nemmeno un momento per denunciare il disgustoso sterminio di vecchi, donne e bambini che si sta consumando in Siria per mano del macellaio Assad. Finalmente: non percepite quale vibrante protesta si è elevata per salvare la vita di una ragazza cristiana, di nome Asia Bibi, che in Pakistan è costretta in prigione da quasi 1500 giorni dopo una condanna a morte in prima istanza perché «blasfema»? E quei blocchi stradali davanti all'ambasciata nigeriana per dire un determinato «basta» alle stragi di cattolici, agli attentati alle chiese sventrate dall'odio del fanatismo religioso? E come non ascoltare l'urlo solidale per tutte le ragazze come Malala Yousfzai, picchiate o addirittura assassinate dai talebani solo perché pretendono di studiare, di camminare per le strade, di uscire dalla prigionia imposta da energumeni barbuti che esercitano la loro prepotenza, veri bestemmiatori, pretendendo di eseguire un ordine direttamente proveniente da Dio? Basta, non c'è più ragione di Real-Politik o meschine considerazioni di bassa cucina economica ed affaristica per arginare le proteste contro la Cina, che esegue un numero incalcolabile di condanne a morte senza regolari processi, che massacra tibetani e uiguri, che tiene in galera gli oppositori, che costringe le donne all'aborto coatto. Non ci sono più limiti all'indignazione pubblica che intima ai governanti di disertare il commercio internazionale con la Russia di Putin, dove i diritti umani sono sconosciuti, i gay vengono perseguitati, i blogger arrestati con pretesti grotteschi e condanne emesse da tribunali intimiditi dal potere politico, e un gruppo di donne dissidenti un po' sconsiderate chiamate Pussy Riot viene ancora trattenuto in carcere nel silenzio generale come se si avesse a che fare con una banda di efferati criminali. Mai più: mai più diritti umani negati o conculcati. L'ambasciata cubana risuona delle proteste di chi trova osceno il trattamento riservato all'Avana ai dissidenti costretti allo sciopero della fame. I massacri di regimi dispotici come quello di Mugabe oramai trovano nella nostra opinione pubblica un'attenzione vigile e intransigente. Abbiamo appreso la lezione. Non lasceremo che nessun essere umano sia umiliato. Non saremo più indifferenti. O no?

20 luglio 2013

L'evoluzione della specie

Ciao Piumatv, claudio ti invia questa notizia     A 15 anni accoltella passante per iPhone - Top News - ANSA.it     e allega anche questo messaggio:     Ecco l'evoluzione della nostra specie. Il completo fallimento di politici, genitori, insegnanti, amministratori pubblici che fanno parte della generazione di Massimo D'Alema. Progettazione del futuro e immaginazione NULLI e prevalenza di macchinazioni e inciuci lasciando vivere pacificamente escrescenze abnormi come Berlusconi e tanti altri.... Responsabilit� politiche mostruose e reiterate per decenni hanno portato un 15enne a comportarsi come un predatore sciacallo nella foresta.    Clicca qui per visualizzare la notizia:     http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/07/20/15-anni-accoltella-passante-iPhone_9049038.html

15 luglio 2013

claudio wants you to take action on "Protest Stray Cat Hunting in Switzerland!"!

claudio has just read and signed the petition: Protest Stray Cat Hunting in Switzerland!

You can view this petition at: http://www.thepetitionsite.com/840/750/942/protest-stray-cat-hunting-in-switzerland/

Message from claudio:
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Hi, Stamani si clicca per qualcosa di sbalorditivo. Lo sapevate che in Svizzera è legale la caccia ai gatti? A me la Svizzera non è mai piaciuta ma questa mi sembra davvero la ciliegina... I signed the petition "Protest Stray Cat Hunting in Switzerland!". I'm asking you to sign this petition to help us reach our goal of 1,000 signatures. I care deeply about this cause, and I hope you will support our efforts.

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ThePetitionSite.com provides tools and empowers individuals to make a difference and effect positive change through online activism. Get connected with the causes you care about, take action to make the world a better place, and start your own petition at http://www.ThePetitionSite.com!

ThePetitionSite.com is powered by Care2, the largest and most trusted information and action site for people who care to make a difference in their lives and the world. www.care2.com

14 luglio 2013

Il NAZIFASCISMO TORNA A GOLA

Il NAZIFASCISMO torna a gola e tenta di soffocare il poco di civiltà
rimasto. Incendiare una scuola e aizzare masse di esseri contro una sola
donna sono atti di vigliaccheria estrema cioè NAZIFASCISTI. Dove sono i
famosi Politici, cosa dice il TRAGI-COMICO? Cosa fa Bimbominchia? Cosa
dice il Comandante Strada? Cosa dice il Compagno Baffino? Qui siamo
arrivati al momento delle scelte decisive, politiche e pacifiche ma ALTE
e PERENTORIE, DEMOCRATICHE MA DECISE. Solo la Politica ALTA ci può
salvare ma non ci sono i politici, ci sono solo mezz'omini e
quaquaraqua, arrampicatori sul nulla ormai rimasto.

Calderoli:"Vedo Kyenge e penso a un orango"

Garbatella, rogo al liceo Socrate: aule distrutte
cerini e benzina, il preside: "Atto di terrorismo"
Alle 5.50 è divampato l'incendio nell'istituto. Il custode ha dato
l'allarme. Sopralluogo del sindaco Marino: "Azione criminale, schiaffo
in faccia alla città". In passato nell'istituto comparse scritte
omofobe, con una ferma risposta degli studenti e dei professori.
Zingaretti: "Ennesimo gesto intimidatorio". Lunedì riunione tra Comune,
Provincia e Regione e Miur
di VALERIA FORGNONE

12 luglio 2013

Donne in nero a Belgrado

http://www.eastjournal.net/serbia-le-donne-in-nero-commemorano-le-vittime-di-srebrenica/32828

Bosnia-Erzegovina/Bratunac-Srebrenica-Quando il negazionismo rischia di cancellare la storia

 

 

Bratunac, ovvero, il giorno dopo



Azra Nuhefendić |    Trieste 11 luglio 2013  
L'11 luglio si commemora il genocidio di Srebrenica, presso il Memoriale di Potočari. Il giorno dopo, a pochi chilometri di distanza, i nazionalisti serbi commemorano le "loro vittime". Quando il negazionismo rischia di cancellare la storia

Il giorno dopo l'11 luglio, commemorazione annuale del genocidio di Srebrenica, i serbo-bosniaci della zona ricordano i propri caduti in guerra.

Fino a un paio d'anni fa, la "cerimonia" si consumava con oltraggiosi cortei di nazionalisti locali e "colleghi" che venivano dalla Serbia e dal Montenegro. Marciando nel centro di Srebrenica, vestiti con maglie che portavano stampati i volti dei criminali massacratori Ratko Mladić e Radovan Karadžić, i fieri nazionalisti sventolavano le bandiere nere dei cetnici ed esibivano poster con l'infame scritta/minaccia: "Nož-žica-Srebrenica" (coltello-filo spinato-Srebrenica). La commemorazione si concludeva con una sagra svolta tra fiumi di birra, rakija (la grappa dei Balcani), maiali allo spiedo e gare sportive.

L'obiettivo era umiliare i sopravvissuti al genocidio, facendo capire alle vittime che i colpevoli non erano pentiti delle atrocità commesse e, anzi, si consideravano padroni della terra in cui fecero pulizia etnica.

Negli ultimi anni, il programma della cerimonia è cambiato. Oggi viene tenuta nel cimitero militare, costruito nella città di Bratunac - a soli 11 chilometri dal Centro Memoriale di Potočari - dove sono sepolte le vittime del genocidio.

Le autorità serbo-bosniache asseriscono che, nel cimitero militare di Bratunac, siano sepolti più di 3500 serbi, "vittime di terroristi musulmani. "Se si dovesse parlare di genocidio, il posto giusto sarebbe questo", disse il presidente della RS Milorad Dodik, un paio d'anni fa, durante la commemorazione.

Negare il genocidio

Di questa cerimonia, è contestabile quasi tutto: il numero di vittime, la data di commemorazione, il luogo, i messaggi mandati da chi si riunisce.

La "rievocazione" a Bratunac, fa parte di una lunga campagna indetta dai nazionalisti serbi che ha lo scopo di negare il genocidio e alleggerire i loro crimini, giustificandoli con presunte vittime serbe. Così, riaggiustano la storia, distorcono i fatti, tentano di presentare i difensori di Srebrenica come aggressori, manipolando l'opinione pubblica.

Il nodo centrale dei tentativi di negare il genocidio è l'argomentazione che l'offensiva serba venne provocata da attacchi musulmano-bosniaci, da Srebrenica, contro i villaggi serbi vicini.

Tali conclusioni sugli eventi che precedettero il genocidio di Srebrenica non stanno in piedi. Sono tentativi di presentare assediati e vittime quali aggressori. Srebrenica fu sotto assedio per tre anni e mezzo e venne bombardata dai villaggi serbi vicini pesantemente militarizzati. Durante l'assedio, gli abitanti della cittadina vivevano in condizioni disumane, esposti ogni giorno a bombardamenti e spari da parte dei cecchini cetnici. L'ex ambasciatore alle Nazioni Unite, Diego Arria, che guidò la delegazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu a Srebrenica - nell'aprile 1993 - descrisse la situazione quale un "processo di slow motion genocida".

Nella relazione delle Nazioni Unite sulla condotta dei musulmani nella Srebrenica dell'epoca, si afferma che, "da un punto di vista militare, gli attacchi non ebbero rilevanza e vennero eseguiti da persone in cerca di cibo", poiché le forze serbe impedirono ogni accesso ai convogli umanitari e, di conseguenza, la popolazione versò in stato di fame e freddo". Anche le fonti serbe che parteciparono alla compilazione del documento, confermarono che "le operazioni (dei musulmani, ndr) non rappresentarono alcuna minaccia". In aggiunta, la "difesa per necessità", come nel caso di Srebrenica, è riconosciuta come principio consolidato nel diritto internazionale.


Sempre più vittime serbe

Con il passare del tempo, il numero delle presunte vittime serbe nei pressi di Srebrenica crebbe. Fino ad alcuni anni fa, la Commissione della Republika Srpska (RS) per crimini di guerra, asseriva che vennero uccisi 995 serbi della regione Bratunac-Srebrenica-Skelani. Poi, cambiarono idea e, per un paio d'anni, la cifra mutò in 1400. Oggi sarebbero 3500.

Il numero cambia, non perché – come nel caso di Srebrenica - si scoprono nuove fosse comuni con i resti dei fucilati, ma perché i manipolatori aggiungono alle vittime nomi di serbi morti altrove in Bosnia e non per forza di cose nel corso dell'ultima guerra.

Il Centro di Ricerca e Documentazione (Research and Documentation Center, RDC) di Sarajevo, in cui lavorano congiuntamente investigatori bosgnacchi, serbi e croati, ha indagato sulle presunte vittime serbe a Srebrenica e dintorni. Dopo aver controllato i dati basati sui certificati di morte e dopo aver contato le tombe, l'RDC concluse che il numero dei civili serbi che persero la vita dal 1992 al 1995, fu di 843. Esso non si riferisce a una sola città o a un'unica località, ma all'intera regione di Podrinje centrale. Per di più, le vittime serbe non vennero giustiziate in un giorno o in una settimana - come quelli di Srebrenica - ma perirono in quattro anni di guerra.

Tutti i dati pubblicati dall'RDC vennero esaminati e confermati dagli esperti impiegati dal Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY). Dopodiché anche l'Ufficio del Procuratore dell'Aia riconobbe che, la presunta cifra di oltre 3500 morti serbi intorno a Srebrenica, "non rifletteva la realtà".

Non basta. "Soldati e poliziotti che persero la vita in un conflitto armato non possono essere equivalenti alle vittime dei crimini di guerra, come, per esempio, le esecuzioni di massa", precisò l'Ufficio del procuratore dell'Aia.

Un esempio

Forse, l'esempio più chiaro di mistificazione è quello di Kravica, villaggio serbo nei pressi di Bratunac, attaccato dall'esercito bosniaco la mattina del Natale ortodosso, il 7 gennaio 1993. Le accuse secondo cui l'attacco provocò "centinaia di vittime civili" si sono dimostrate false. La documentazione originale dell'esercito della Republika Srpska (VRS) mostra che in quell'occasione vi furono 35 militari morti, 36 militari feriti e 11 vittime civili.

L'RDC ha inoltre rivelato che, in molti casi, tra i sepolti nel cimitero militare a Bratunac, vi sono serbi morti altrove in Bosnia e che, solo più tardi, vennero presentati come vittime ammazzate dai difensori di Srebrenica.

Dopo gli Accordi di Dayton la periferia di Sarajevo, controllata dall'esercito serbo-bosniaco, doveva essere reintegrata nella città. Nel 1995 i leader della Republika Srpska invitarono i serbi locali a lasciare Sarajevo e portare con sé i resti dei propri morti. La grande maggioranza dei serbo-bosniaci seguì le istruzioni. I resti dei loro morti vennero sepolti nel cimitero militare di Bratunac, ma "archiviati" come se fossero stati uccisi dall'esercito bosniaco a Kravice, o in altri villaggi attigui.

"Casualmente, la prima sulla lista dei serbi ammazzati qui, nel Comune di Bratunac, è mia zia, morta - ma non uccisa - a Hadzici (un sobborgo di Sarajevo)", racconta il presidente della ONG dei rifugiati da Sarajevo, "Ulisse", Cedomir Glavas.

"I numeri sono un materiale superbo per la manipolazione. Cento morti, per loro, non sono nulla. Contano solo le cifre a tre zeri, così ragionano i politici", puntualizza Glavas.

Anche un certo numero di cittadini stranieri (paramilitari da Serbia, Montenegro e Croazia) che combatté dalla parte serbo-bosniaca intorno a Srebrenica, venne sepolto nel cimitero militare a Bratunac. Tra questi vi sono Vesna Krdzalic, Dragica Mastikosa, Aleksandar Grahovac e Sreto Suzić. Due donne, Vesna Krdzalić e Dragica Mastikosa, secondo la testimonianza dei sopravvissuti, parteciparono a pestaggi, torture e uccisioni dei civili bosniaci nel villaggio di Glogova e nel campo di tortura "Vuk Karadžić". Ambedue perirono in battaglia durante l'attacco al villaggio bosniaco di Sandići, il 29 maggio 1992. Oggi, al cimitero di Bratunac, si contano tra le "vittime del terrore islamico".

Anche alcuni civili serbo-bosniaci, morti in seguito all'offensiva dell'esercito serbo-bosniaco in un villaggio etnicamente misto situato vicino a Srebrenica, vengono spacciati per vittime dei musulmani di Srebrenica: il 6 maggio 1992, le forze serbo-bosniache attaccarono con artiglieria pesante e mortai il villaggio di Bljeceva, dove la maggioranza era musulmana, ma vi vivevano anche serbi. I mortai colpirono diverse abitazioni nel villaggio, uccidendo 16 persone. Fra queste, due anziani civili serbi, Kosana Zekic e Gojko Jovanovic. Oggi, anch'essi figurano tra le "vittime dei terroristi musulmani".

Paradosso Bratunac

Bratunac non è stato scelto per caso come cimitero militare serbo. A soli 11 chilometri da lì vi è il Centro Memoriale di Potočari, dove sono sepolte le vittime del genocidio e che, secondo la logica di politici e storici serbi, va contestato.

Anche per un altro motivo la scelta del luogo dimostra un certo cinismo. Prima della guerra, la maggioranza della popolazione di Bratunac era musulmano-bosniaca. All'inizio del conflitto, l'esercito serbo-bosniaco, insieme ai paramilitari della Serbia e le forze dell'Armata Popolare Jugoslava (JNA), fece una profonda pulizia etnica. L'intera popolazione musulmana di Bratunac, più di venti mila persone, venne espulsa. I maschi musulmani vennero radunati nel campo di calcio, separati da donne e bambini. Poi, molti di loro, finirono torturati, maltrattati e trasportati nei campi di concentramento e, almeno 612 persone caddero uccise.

La pulizia etnica riuscì così bene che, l'allora ministro di Radovan Karadžić, Velibor Ostojić, annunciò trionfando: "Ora possiamo colorare Bratunac di blu". Lo stesso cimitero militare di Bratunac è stato costruito su un terreno sottratto illegalmente ad un musulmano di Bosnia che, prima della guerra, viveva proprio a Bratunac. Per quanto successo ai musulmano-bosniaci di Bratunac, l'ex presidente dei serbo-bosniaci, Radovan Karadžić, è stato accusato di genocidio.

Anche la data della commemorazione delle presunte vittime serbe in Bosnia orientale non ha alcun legame con i fatti e la storia. Il caso del villaggio di Kravice, il più spesso citato dai politici serbi come giustificazione del genocidio di Srebrenica, avvenne il 7 gennaio 1993. Si consumò quindi sei mesi prima del 12 luglio, la data che i serbo-bosniaci hanno scelto per ricordare i propri morti.

I politici e gli storici serbi sanno benissimo la verità su Srebrenica e su quanto precedette il genocidio. Ma sanno che una bugia ripetuta cento volte, viene infine accettata come verità. Per questo giocano tragicamente con i numeri.

08 luglio 2013

Papa Francesco anche questa volta dice e fa cose che i politici si guarderanno bene da ascoltare...

Mentana su La7 dice che ricorderemo le parole di Papa Francesco di oggi
a Lampedusa. Beato lui che è ancora ottimista. Sarà grassa se domani
qualche giornale le riporterà... Pannella invece ha detto che questo
Papa meriterebbe la tessera Radicale ad honorem.
"LA cultura del benessere ci rende "insensibili alle grida degli altri",
ci fa vivere "in bolle di sapone", in una situazione "che porta
all'indifferenza verso gli altri. Di più: oggi c'è una "globalizzazione
dell'indifferenza". Ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci
riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!".

Mostruosa vergogna svelata oggi da Papa Francesco

Oggi lo Stretto di Sicilia per la prima volta potrà mostrare cosa
custodisce, anzi CHI custodisce. Grazie a questo Papa 2.0 milioni di
persone sapranno per la prima volta che sul fondo del Mediterraneo
giacciono circa 20.000 Persone delle quali non si saprà mai nemmeno il
nome e il numero esatto. Volevano vivere decentemente e inviare denaro
alle proprie famiglie ma niente è rimasto di loro. Questa vergognosa
infamia cade su tutti i viventi e lo dimostra il fatto che dopotutto la
visita di Papa Francesco non fa notizia come dovrebbe. Scommettiamo che
nessun politico ne parlerà?cg

07 luglio 2013

Rumiz e i Balcani. Note bastarde che parlano al cuore dell'uomo

La magistrale sintesi in alta prosa e alta poesia di un grande giornalista e scrittore, che mi ha spiegato definitivamente perché da 22 anni non riesco più a andare a Ovest. Leggere solo con calma o rinunciare:

http://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/Rumiz-e-i-Balcani.-Note-bastarde-che-parlano-al-cuore-dell-uomo-138654#.UdmNNn0Gy2I.email

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02 luglio 2013