29 aprile 2013

visita a napoli

Oggi la Fondazione Mediterraneo ha consegnato il premio mediterraneo ad Abu Mazen.  Era presente una delegazione della Fondazione Caponnetto guidata dal consigliere Antonio Di Lauro e dal referente campano Paolo Di Lauro.  Nella foto il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso con Abu Mazen.
L'impegno proseguirà nelle attività che vedranno le Fondazioni collaborare nei lavori dell'OMCOM Osservatorio Mediterraneo Criminalità e Mafia che mireranno e monitorare ed a analizzare i fenomeni evolutivi delle mafie nell'area geografica del Mediterraneo, zona interessata da intensi traffici illegali.

28 aprile 2013

Emma Bonino Ministro degli Esteri. Chi è Emma, in pillole. Tg2 (2 min.)

[News] Società per le Idee presenta Mario Boccia e le sue foto per un progetto importante

7 maggio 2013 18.00
presso IED Firenze
via Bufalini, 6r
50123 Firenze.

Le foto del Reporter di Guerra Mario Boccia per un progetto a sostegno dei ragazzi di Ljubija. (allegato)

James Madison University
Festival d'Europa
IED Firenze
Fondazione Studio Marangoni
Centro UNESCO di Firenze ONLUS
Consulate General of the United States of America Florence
Associazione Culturale Società per le Idee

presentano:

THE ETHNIC SWINDLE
A reflection in pictures and words on the war in Bosnia, twenty years after. 
MARIO BOCCIA
Inaugurated by US Consul General Sara Morrison.

L'IMBROGLIO ETNICO
Una riflessione con foto e parole sulla guerra in Bosnia vent'anni dopo.
MARIO BOCCIA
Inaugurata dal console generale degli Stati Uniti d'America Sara Morrison.

7 maggio 2013 18.00
presso IED Firenze
via Bufalini, 6r
50123 Firenze.
invitobosnia2novo invitobosnia2novo
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19 aprile 2013

I guai per Kusturica - La Fenice ad Andricgrad -Visegrad-genocidio 1992

 Kusturica dovrebbe trionfare in Piazza della Signoria il 30 giugno prossimo. (http://globunity.net) Stiamo raccogliendo chiarimenti su cosa faccia in realtà. Precisiamo che la Republika Srpska non è uno Stato ma una "entità" della Repubblica di Bosnia Erzegovina. cg
Segue servizio da Osservatorio Balcani e Caucaso, il più prestigioso servizio di informazione su quelle aree che abbiamo in Italia.


http://www.balcanicaucaso.org/aree/Bosnia-Erzegovina/La-Fenice-ad-Andricgrad-133742

La Fenice ad Andrićgrad ita

Rodolfo Toè | Sarajevo

9 aprile 2013

 

Il prestigioso teatro veneziano ha avviato una collaborazione con Emir Kusturica per realizzare una versione teatrale del romanzo di Ivo Andrić, Il ponte sulla Drina. Il progetto, tuttavia, è fortemente contestato dalle associazioni delle vittime di Višegrad, dove l'opera dovrebbe essere presentata nella data simbolo del 28 giugno 2014

Non è facile muoversi nel complesso scenario balcanico. Se ne sta accorgendo in questi giorni il sovrintendente del teatro La Fenice di Venezia, Cristiano Chiarot, che ha visitato due settimane fa Banja Luka in compagnia di Milorad Dodik e del regista sarajevese, ormai "naturalizzato" serbo, Emir Kusturica.

Dopo Monica Bellucci, un altro pezzo d'Italia ha deciso di legare la propria immagine a quella dell'entità serba di Bosnia Erzegovina. Il famoso teatro veneziano ha infatti avviato una collaborazione con Kusturica per realizzare entro il 2014 due opere liriche: una nuova versione dell'Otello e, soprattutto, il primo riadattamento del romanzo più noto di Ivo Andrić, scrittore jugoslavo premio Nobel per la letteratura nel 1961: Il ponte sulla Drina.

La collaborazione può destare stupore, ma ha le sue ragioni. Non sono giorni semplici per il teatro italiano, costretto a far fronte alla crisi economica e al taglio dei contributi pubblici. Anche i sovrintendenti più capaci, come Chiarot, devono ricorrere a qualche stratagemma pur di far quadrare i conti. Un partenariato con Kusturica, regista di fama mondiale, deve essere sembrata una soluzione ideale.

Il 26 marzo scorso Chiarot ha visitato Banja Luka per firmare una lettera d'intenti, e si è detto molto soddisfatto del progetto. "Siamo molto felici per questa possibilità di lavorare insieme", ha dichiarato il sovrintendente durante la conferenza stampa preparata a margine dell'incontro con l'artista e il presidente dell'entità serba di Bosnia, Milorad Dodik. "Saremo in grado di offrire al nostro pubblico un nuovo tipo di spettacolo nel nostro teatro".

I veneziani metteranno così a disposizione materiali, logistica e artisti. L'opera, tuttavia, e quindi soprattutto il libretto e le musiche, obbedirà ai desiderata di Kusturica.

Emir Kusturica e Andrićgrad

Kusturica, raggiante, ha sottolineato come questo tandem possa segnare, definitivamente, l'inizio di un "rinascimento culturale" in Republika Srpska. L'offerta della Fenice giunge, per il regista, in un momento molto delicato, allorché il declino politico del suo mecenate, Milorad Dodik, sembrava preludere all'abbandono dei progetti intrapresi negli ultimi anni, in primis la costruzione di Andrićgrad, città a tema ispirata anch'essa all'opera di Andrić, edificata - non senza polemiche – a Višegrad, e il cui costo complessivo è stato valutato tra i dieci e i dodici milioni di euro.

Chiarot, tuttavia, potrebbe trovarsi già in un prossimo futuro a pentirsi della koinè con Kusturica. La popolarità di quest'ultimo è infatti indubbia, ma rappresenta un'arma a doppio taglio, essendo la sua una figura molto controversa, quantomeno ad est di Trieste. Già ai tempi della realizzazione del pluripremiato Underground, come è noto, egli aveva fatto parlare di sé per le sue posizioni sempre più filo-serbe e da molti giudicate revisioniste rispetto alle guerre nei Balcani degli anni'90.

Negli ultimi anni questo lato di Kusturica è emerso prepotentemente, insieme al suo accresciuto impegno politico. Lo stesso 26 marzo, giorno in cui ha apposto la propria firma alla lettera d'intenti con il teatro italiano, Kusturica ha ricevuto dal Principe Alessandro II di Karađorđević la nomina a membro del Consiglio della corona serba. Solo qualche giorno dopo, Emir ha espresso la propria volontà di realizzare un film sul traffico illegale di organi in Kosovo, proposta che gli è valsa critiche e la reazione stizzita dell'opinione pubblica di Priština, che è arrivata a chiedere che l'artista venga dichiarato 'persona non grata' entro i propri confini.

L'eredità di Andrić

Il regista sembra in qualche modo volersi appropriare dell'eredità culturale di Ivo Andrić. Un tentativo che è stato prevedibilmente criticato da altri media della regione, come quelli croati ("Kusturica ha rapito Ivo Andrić", titolava qualche mese fa Jutarnji List), ma anche da giornali serbi come 'Politika' che, senza mezzi termini, ha definito il progetto di Andrićgrad come "l'incontro sfortunato tra un'immaginazione limitata e la scarsa conoscenza del passato".

Per quanto riguarda la versione teatrale dell'opera dello scrittore jugoslavo, l'impressione è che Kusturica stia tentando di volgere a proprio vantaggio la buona fede e la sostanziale ignoranza che dall'estero (in questo caso, dall'Italia) si nutre nei confronti della storia dei Balcani occidentali, e soprattutto della Bosnia Erzegovina. Un esempio su tutti è la data "suggerita" da Kusturica per la première dell'opera, che dovrebbe avvenire proprio ad Andrićgrad (Višegrad) il 28 giugno 2014. Una data come qualsiasi altra, probabilmente, agli occhi di un gruppo di impresari teatrali italiani. Giornata fondamentale per il popolo serbo, sia dal punto di vista religioso con la commemorazione del giorno di San Vito, sia da quello storico che rimanda, oltre ad altri eventi, alla sconfitta della piana dei merli in Kosovo nel 1389, e pregna di significati simbolici per i nazionalisti.

La petizione e l'imbarazzo della Fenice

La notizia del coinvolgimento del teatro veneziano nel progetto di Kusturica è stata ripresa dai giornali bosniaci e ha scatenato una comprensibile indignazione nella Federazione di Bosnia Erzegovina.

"La Fenice dovrebbe rifiutarsi di collaborare con Kusturica", ha dichiarato ad Osservatorio Hikmet Karčić, dell'associazione Udruženje Čuprija (associazione 'Il Ponte') che da anni si batte in difesa di coloro che a Višegrad subirono la pulizia etnica durante la guerra degli anni '90. "La Fenice è un teatro prestigioso, di fama mondiale. Non dovrebbe sostenere progetti come questo, in una città dove donne e bambini sono stati bruciati vivi nelle proprie case, dozzine di ragazze violentate, e centinaia di uomini sgozzati e gettati nel fiume. Ancora oggi, le autorità si rifiutano di riconoscere quello che è avvenuto nella città. Al contrario, stanno usando il libro di Ivo Andrić - che resta comunque finzione, anche se si rifà ad eventi storici - per giustificare quello che i fascisti serbi fecero qui, negli anni novanta. Quello di Kusturica è un progetto", ha concluso Karčić, "sostenuto dalle autorità della Republika Srpska, che ha come obiettivo finale la falsificazione della memoria storica per impedire la riconciliazione".

La Udruženje Čuprija ha anche promosso una petizione per chiedere alla Fenice di ritirare il proprio sostegno . "Secondo le nostre stime - sottolineano gli organizzatori - crediamo che circa diecimila mail siano ormai arrivate alla Fenice. Abbiamo deciso di promuovere questa raccolta perché pensiamo che i direttori del teatro non siano consapevoli della pessima immagine che danno di loro stessi in Bosnia Erzegovina, attraverso questa collaborazione".

In fondo, sembra che questo scivolone di Chiarot sia soprattutto una gaffe non desiderata e imprevista. Per ora il teatro non ha reagito alle critiche giunte dalla Bosnia Erzegovina, chiudendosi in un silenzio totale. Le mail non hanno ricevuto risposta, e sul sito della Fenice non ci sono notizie del viaggio a Banja Luka. Lo stesso nome di Kusturica, del resto, non compare da nessuna parte.

 

http://www.balcanicaucaso.org/eng/Regions-and-countries/Bosnia-and-Herzegovina/The-Fenice-theatre-goes-to-Andricgrad-133742

The Fenice theatre goes to Andrićgrad ita eng

Rodolfo Toè | Sarajevo

16 April 2013

The prestigious Venetian theatre has begun working with Emir Kusturica on the production of a theatrical version of Ivo Andrić's novel The Bridge on the Drina. The project is strongly contested by the associations of the victims in Višegrad, where the opera is due to go on stage June 28 2014

It is not easy to navigate the complex Balkan scene, as the superintendent of the Venetian theatre La Fenice, Cristiano Chariot, is realising. Three weeks ago, he visited Banja Luka with the Republika Srpska President, Milorad Dodik, and the film director from Sarajevo, a "naturalised" Serbian, Emir Kusturica.

The famous Venetian theatre has begun collaborating with Kusturica to produce two operas by 2014: a new version of Otello and, above all, the first adaptation of the most famous novel by Ivo Andrić, the Yugoslavian winner of the Nobel prize for literature in 1961. Following Monica Bellucci, it looks like another piece of Italy has decided to tie its image to that of the Serbian part of Bosnia Herzegovina.

This collaboration might elicit surprise, but there are reasons. This is not an easy time for Italian theatre which is having to contend with the economic crisis and cuts in contributions from the public purse. Even the most able superintendents, like Chiarot, need to resort to some expedient to balance their books. A partnership with Kusturica, the world famous film director, must have seemed like an ideal solution.

On March 26th, Chiarot visited Banja Luka to sign for the project, with which he declared himself duly satisfied. "We are very happy to have this chance to work together," he stated during a press conference organised alongside the meeting with the President of the Serbian entity, Milorad Dodik. "We will be able to offer our audiences a new type of performance in our theatre."

Venice will provide materials, logistics and performers. But the opera, and above all the music and libretto, will be under Kusturica's command.

Emir Kusturica and Andrićgrad

Kusturica radiantly outlined how this tandem could definitively mark a "cultural renaissance" in Republika Srpska. The Fenice's offer arrives at an opportune moment for the director, when the political decline of his patron, Milorad Dodik, looked likely to result in projects begun in recent years being abandoned, above all the construction of Andrićgrad, the theme town also inspired by Andrić's work, built – not uncontested – at Višegrad, its total cost estimated at between ten and twelve million euro.

Chiarot, already in the near future, could however regret the tie up with Kusturica. The popularity of the director remains unquestionable, but it is a double-edged sword, he being a controversial figure, at least east of Trieste. In fact, from the times of the filming of the award-winning Underground, Kusturica has hit the news for his increasingly pro-Serbian position and for what many consider a revisionist stand on the Balkan wars of the 90s.

In recent years, this side of Kusturica has become overbearing, together with his growing political involvement. On that same 26th March, the day on which he put his signature to the agreement with the Italian theatre, Kusturica received the nomination for membership of the Council to the Serbian Crown from Prince Alexander II of Karađorđević. Just some days later, Kusturica expressed his intention to make a film about the issue of trafficking in organs in Kosovo, a proposal which earned him much criticism and an angry reaction from Prishtina public opinion, which reached the point of asking that the film director be declared "persona non grata" within its borders.

The Andrić inheritance

The film director seems to want in some way to acquire the cultural inheritance of Ivo Andrić, an attempt predictably criticised by the media of the area, as in the Croatian newspapers ("Kusturica has kidnapped Ivo Andrić" a headline some months ago in Jutarnji List ), and even Serbian ones like Politika which did not moderate its language in defining the Andrićgrad project "the unfortunate encounter between a limited imagination and poor knowledge of the past".

As regards the theatrical version of the Yugoslavian writer's work, one has the impression that Kusturica is trying to use to his own advantage the good faith and substantial ignorance harboured abroad (in this case in Italy) on the subject of the history of the Western Balkans and in particular of Bosnia Herzegovina. Suffice it to note the date "suggested" by Kusturica for the opening night of the opera, to take place precisely in Andrićgrad (Višegrad) on June 28th 2014. A date like any other probably in the eyes of a group of Italian impresarios. A fundamental date, however, for the Serbian people both from the religious point of view (Vidovdan, St. Vitus Day) and from the historical one (the defeat on the blackbirds' field in Kosovo in 1389), and full of symbolic significance for the nationalists.

The petition. Embarrassment for the Fenice

The news of the Venetian theatre's involvement with Kusturica's project has been taken up by Bosnian newspapers and unleashed understandable indignation in the Federation of Bosnia Herzegovina (FbiH).

"The Fenice should refuse to collaborate with Kusturica," OBC was told by Hikmet Karčić, from the association Udruženje Čuprija (The Bridge) which has been fighting for years in defence of those who were subjected to ethnic cleansing in Višegrad during the war in the 90s. "The Fenice is a prestigious theatre, world famous. It should not support projects like this, in a town where women and children were burned alive in their homes, dozens of girls were raped and hundreds of men were slaughtered and thrown into the river. Even today the authorities still refuse to admit what happened in the town. On the contrary, they are using Ivo Andrić's book – which in any case is fiction, even if it refers to historical events – to justify what the Serbian fascists did here in the nineties. Kusturica's project," concludes Karčić, " is one supported by the authorities of the Republika Srpska which aims at falsifying the historical memory in order to prevent reconciliation."

The Udruženje Čuprija has launched a petition to ask the Fenice to withdraw its backing. " We estimate about ten thousand emails have reached the Fenice," say the organizers. "We decided to do this because we don't think the directors of the theatre are aware of the dreadful impression they are giving of themselves in Bosnia Herzegovina, with this collaboration."

All things considered, it looks as though this slip of Chiarot's is an unwanted and unexpected gaffe. For the moment the theatre has not reacted to the criticism coming from Bosnia Herzegovina, closing itself in total silence. The emails have not been answered, the website of the Fenice gives no news on the trip to Banja Luka, and the name of Kusturica appears nowhere.

17 aprile 2013

Presidio contro la violazione dei diritti umani in ungheria

Associazione per l'iniziativa radicale
ANDREA TAMBURI
 
 
Care compagne, cari compagni,
 
vi informo che sabato 20 aprile 2013 l'Associazione per l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi" organizzerà un presidio nonviolento all'esterno del Consolato
ungherese di Firenze contro la deriva autoritaria del governo di Viktor Orbàn e affinchè la Corte di giustizia dell'Unione Europea possa rispondere al disperato appello di migliaia di dissidenti e ong che stanno chiedendo la fine di una massiccia violazione dei diritti umani ad opera del Primo ministro ungherese e del suo partito, Fidesz.
 
Ci incontriamo alle ore 11.00 in via Belgio, n.2.
 
Vi aspetto numerosi,
 
 
 
 
Maurizio Buzzegoli
gretario Ass. radicale "Andrea Tamburi"
mauriziobuzzegoli@ymail.com
Tel. 3391501028 - 3382318159 - 055875729

15 aprile 2013

[Libera Informatica]Sportello informativo in Via dell'Agnolo 1/d

Dal 16 aprile presso i locali contigui allo Sportello
EcoEquo del Comune di Firenze in Via dell'Agnolo 1/d, la
nostra associazione attiva uno Sportello Informativo,aperto
a tutti i cittadini.

I nostri soci sono presenti per consigli e consulenze su:
* riuso dei vecchi computer
* installazioni di GNU/Linux e applicativi di software
libero
* sicurezza e privacy nell'uso di Internet
* copyright e copyleft dei contenuti multimediali
* corretto smaltimento dei rifiuti RAEE
e per rispondere alle vostre domande/dubbi/curiosità sul
mondo dell'informatica…

In occasione della prima apertura dello Sportello
Informativo, installeremo Linux su alcuni computer che
rimarranno a disposizione degli utenti.

DATE DI APERTURA DA APRILE A GIUGNO 2013 DALLE 21:00
ALLE23:00 16 aprile
7 maggio
21 maggio
4 giugno
18 giugno
dopo la pausa estiva, lo sportello informativo
riprenderà a settembre.

vi aspettiamo!

Libera Informatica

www.liberainformatica.it

Bosnia Dreaming

BOBO RONDELLI al festival del documentario italiano SGUARDO SUL REALE dal 16 al 21 Aprile a Terranuova Bracciolini (AR)


SGUARDI SUL REALE - 3a EDIZIONE
16 - 21 Aprile 2013 . AUDITORIUM LE FORNACI
TERRANUOVA BRACCIOLINI (AR)

sabato 20 aprile
con BOBO RONDELLI


Sguardi sul contemporaneo
 
< in collaborazione con Materiali Sonori >

"L'uomo che aveva picchiato la testa" (75') di Paolo Virzì con Bobo Rondelli.
con una prolusione di Giampiero Bigazzi.

a seguire...
libero incontro con Bobo Rondelli e la sua musica
+
"Paolo Virzì e Bobo Rondelli, dietro le quinte de L'uomo che aveva picchiato la testa" (19') di Matilde Gagliardo, alla presenza dell'autrice.
 

< ore 21.15 (puntuali... perché la serata sarà lunga!) >
ingresso € 7,00
Auditorium Centro Culturale Le Fornaci
Via Vittorio Veneto, 19 – 52028 Terranuova Braciolini (AR)
Ph. 335.7053766 – lefornaci@fornaci.orgwww.fornaci.org


_______________________________________________________________

www.twitter.com/materialisonori
www.materialisonori.com
www.matson.it

info: 055.9120363

 

Se io fossi te

Se io fossi te

rassegna di teatrodanza dedicata alle abilità differenti - II Edizione

San Casciano Val di Pesa (FI)- Teatro Comunale Niccolini


 

20 aprile ore 10.00 - tavola rotonda su Arte e handicap coordinata da Marinella Guatterini con interventi di esperti del settore

- Presentazione a cura di Gabriele Rizza del libro della Compagnia Xe In mezzo alle margheritestoria di un incontro fra teatrodanza e abilità differenti

20 aprile ore 21.15 – spettacolo Compagnia Xe La pazza gioia coreografia Julie Ann Anzilotti


21 aprile ore 18.00 – proiezione opere video di Luca Ferro, Leonardo Filastò, Helga Maestrini, Alfonso Santagata 


21 aprile ore 21.15 – spettacolo Compagnia Lunatikos L'eccezione e la regola di B. Brecht regia Alessandro Pecini


Ingresso spettacoli € 10/7

Compagnia Xe tel. 055-8290193

compagniaxe3@gmail.com

www.compagniaxe.it

Progetto realizzato dalla Compagnia Xe con il sostegno di: Regione Toscana, Comune di San Casciano Val di Pesa, progetto Il Teatro per il Teatro, Associazione per Crescere Insieme,  ChiantiBanca , Marchesi Antinori


Compagnia XE diretta da Julie Ann Anzilotti

C/o Teatro Comunale Niccolini

Via Roma, 47

50026 San Casciano V. Pesa (Fi)

Tel /fax 0558290193 - 3497877621

www.compagniaxe.it

compagniaxe3@gmail.com


 

14 aprile 2013

[News] Una cartolina per la primavera

La associazione Società per le Idee sta progettando un viaggio estivo nei Balcani.
Se interessa scrivere a claudiogherardini@societaperleidee.it

La foto riprende un abbraccio dei soci viaggiatori della Società per le Idee a un albero di 800 anni di età che vive nei pressi della cittadina bosniaca di Prijedor.

Buona primavera e buona estate!

claudio





Questo messaggio le è giunto perché il suo indirizzo si trova da tempo nella rubrica di claudio gherardini con il quale evidentemente ci sono stati contatti. Se non desidera ricevere altri messaggi da claudio gherardini e società per le idee invii una email con oggetto "cancellare" a claudiogherardini@societaperleidee.it. grazie.

  

Cari Amministratori essere ignoranti o indifferenti non è accettabile. Attenzione agli abbagli balcanici.

Dear Mr. Cristiano Chiarot, Teatro la Fenice Venezia

Signor Sindaco di Firenze per conoscenza: (in vista dell'arrivo di Emir Kusturica a Firenze)

cc Vari assessori Firenze

cc colleghi della Stampa

Egregio sovrintendente Chiarot

(testo in inglese al quale segue la traduzione google in italiano)

Lettera proveniente da una associazione di sopravvissuti boniacchi della zona di Visegrad.

(http://genocideinvisegrad.wordpress.com/2013/03/28/2395/)

I am writing to you to express my deep regret that an institution like La Fenice has decided to work with Emir Kusturica and Milorad Dodik on staging „The Bridge over the River Drina“ opera in “Andricgrad”. Taking into consideration Dodik’s and Kusturica’s genocide denial and the blatant discrimination on non-Serbs in Republika Srpska, and the fact that “Andricgrad” has been built on the land forcefully taken from a Bosniak family from Visegrad, I strongly object to La Fenice staging this work in in “Andricgrad”, as it has been announced by Kusturica.

It is highly problematic that with the announced joint project with Kusturica, La Fenice would be directly supporting continued repression of Bosniaks in Visegrad.

I remind you that Visegrad used to be a town with 65% Bosniak population. After the campaign of ethnic cleansing by the Bosnian Serb and Serbian forces, this population has been reduced to 400 Bosniaks, mostly elderly.

The vast majority of them were expelled from Visegrad by Yugoslav Peoples’ Army and Republika Srpska Army, 3,000 were murdered, many Bosniak women and girls raped, women and children burnt alive in houses. These crimes have been well documented by the International War Crimes Tribunal in the Hague.

Currently 600 Bosniaks are registered as missing in Visegrad municipality, buried in mass graves known to the municipal authorities who are refusing to reveal their whereabouts.

Not only is there no attempt by Visegrad and Republika Srpska authorities to acknowledge the crimes and compensate the victims’ families, but they have recently issued an order to remove a monument built for Visegrad’s genocide victims at Straziste cemetery. As you can see, while La Fenice is planning operas with the Dodik’s blessing, Bosniaks in Visegrad are denied the basic right to commemorate their victims.

Furthermore, “Andricgrad” has been built on the land which belongs to Hadžić family from Visegrad, who had it confiscated illegally from them by the municipality as part of the ethnic cleansing of non-Serbs. Hadžić family members, who today live in the UK, Switzerland, Austrija, Australija, New Zealand and Sarajevo, will claim their property back in an international lawsuit and initiate legal action against Republika Srpska authorities and Kusturica. It is difficult to believe that such a renown institution of culture like La Fenice would allow itself to be an accomplice in an illegal enterprise that “Andricgrad” clearly is.

While I have no objection to the promotion of culture La Fenice champions, I strongly disagree Visegrad is a place where such events should take place until it deals with the legacy of extermination of its non-Serb population. For this reason, I ask you to refrain from from this morally objectionable project and in doing so demonstrate the due respects to genocide victims at Straziste cemetery.

Yours sincerely,

Caro Signor Cristiano Chiarot,

Egregio sovrintendente

Scrivo a voi per esprimere il mio profondo rammarico che un'istituzione come La Fenice ha deciso di lavorare con Emir Kusturica e Milorad Dodik in scena "Il ponte sul fiume Drina" opera in "Andricgrad". Prendendo in considerazione Dodik e genocidio negazione di Kusturica e la palese discriminazione nei confronti di non serbi in Republika Srpska, e il fatto che "Andricgrad" è stato costruito sulla terra con forza tratto da una famiglia bosniaca di Visegrad, mi oppongo con forza a La Fenice in scena questa lavorare nella "Andricgrad", come è stato annunciato da Kusturica.

E 'altamente problematico che con il progetto congiunto annunciato con Kusturica, La Fenice sarebbe sostiene direttamente continua repressione dei bosgnacchi a Visegrad.

Vi ricordo che Visegrad usato per essere una città con il 65% della popolazione bosniaca. Dopo la campagna di pulizia etnica da parte dei serbi di Bosnia e le forze serbe, questa popolazione è stata ridotta a 400 bosniaci, per lo più anziani.

La stragrande maggioranza di loro sono stati espulsi da Visegrad dall'Esercito Popolare Jugoslava 'e la Republika Srpska Esercito, 3.000 sono stati uccisi, molte donne e ragazze bosniache stuprate, donne e bambini bruciati vivi nelle case. Questi crimini sono stati ben documentati dal Tribunale penale internazionale dell'Aja.

Attualmente 600 bosgnacchi sono registrati come mancanti nel comune Visegrad, sepolti in fosse comuni noti per le autorità comunali che si rifiutano di rivelare la loro ubicazione.

Non solo non vi è alcun tentativo di Visegrad e la Republika Srpska autorità a riconoscere i crimini e risarcire le famiglie delle vittime, ma hanno recentemente emesso un ordine di rimuovere un monumento costruito per le vittime del genocidio di Visegrad al cimitero Strážiště. Come si può vedere, mentre La Fenice sta progettando opere con la benedizione del Dodik, bosgnacchi a Visegrad viene negato il diritto fondamentale per commemorare le vittime.

Inoltre, "Andricgrad" è stato costruito sul terreno che appartiene alla famiglia Hadžić da Visegrad, che la fece confiscato illegalmente da loro dal comune nell'ambito della pulizia etnica dei non serbi. I membri della famiglia Hadžić, che oggi vivono nel Regno Unito, Svizzera, Austrija, Australija, Nuova Zelanda e Sarajevo, potranno rivendicare la loro proprietà indietro in una causa internazionale e avviare un'azione legale contro le autorità della Republika Srpska e Kusturica. E 'difficile credere che una tale istituzione fama di cultura come La Fenice sarebbe permettersi di essere complice di una impresa illegale che "Andricgrad" chiaramente è.

Anche se non ho alcuna obiezione alla promozione della cultura La Fenice campioni, sono assolutamente d'accordo Visegrad è un luogo in cui tali eventi devono avere luogo fino a quando si tratta di l'eredità di sterminio della sua popolazione non serba. Per questo motivo, vi chiedo di astenersi da da questo progetto moralmente discutibile e in tal modo dimostrare la rispetti a causa di vittime del genocidio in Strážiště cimitero.

Cordiali saluti,

-
Claudio Gherardini
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13 aprile 2013

Il giornale on line Nove da Firenze a rischio di sopravvivenza perché espulso dal circuito "Google AdSense" con un'accusa discutibile



FIRENZE- Da alcuni anni Nove da Firenze ha aderito al circuito pubblicitario "Google AdSense", il sistema automatico di pubblicazione di annunci pubblicitari testuali correlati ai nostri articoli, che in breve è diventato il pilastro economico della nostra attività. Dai pur modesti ricavi della raccolta pubblicitaria (qualche centinaio di euro al mese) la nostra associazione redazionale trae risorse sufficienti per ripagare il supporto informatico offerto dal provider, Aperion Srl, e per rimborsare le spese vive, tipo connettività e telefonia, piuttosto che spostamenti e trasporti ai volontari che compongono la redazione. Il nostro giornale infatti, da 17 anni è realizzato da una redazione di volontari costituiti in associazione di promozione sociale.

Nei giorni scorsi l'amministrazione di Google AdSense ci ha inviato una mail per comunicare che avrebbe unilateralmente sospeso la fornitura di inserzioni, con effetto immediato. La contestazione che ci viene mossa è che l'archivio fotografico di Nove da Firenze conterrebbe immagini pornografiche, e questo viola una delle clausole base del contratto. A parte la soggettività della definizione di pornografia (secondo Google immagini di sesso esplicito, o nudo integrale) non avremmo nessuna difficoltà ad eliminare immediatamente e in modo permanente le immagini incriminate. Sennonché Google non fornisce informazioni su quali e quante siano le immagini sgradite.

Come immaginate è piuttosto difficile indovinare quali fotografie siano da cancellare dal nostro archivio, che forse ne contiene 30.000, pubblicate nell'arco di 17 anni. Così, di concerto con il provider stiamo andando per tentativi (ne abbiamo cancellate molte), ma al momento non abbiamo ancora sortito reazione positiva da parte del gestore di AdSense. L'unica certezza è che Google sta minando in questo modo l'assetto economico su cui Nove da Firenze si regge dal 2009.

Il nostro giornale è una piccola realtà redazionale, ma nel difficile scenario dell'editoria on line ha potuto accumulare un archivio digitale che fa di www.nove.firenze.it uno dei più grandi siti internet realizzati in Toscana, con circa 150 mila pagine tra statiche e dinamiche, oltre a decine di migliaia di immagini, centinaia di video e decine di migliaia di link ad altri siti internet, che sino ad oggi hanno supportato anche i crawler di Google nella scansione e archiviazione delle novità on line prodotte nella nostra regione. In altre parole Nove da Firenze rappresenta una risorsa informativa ad accesso gratuito usufruita da oltre centoquarantamila utenti diversi ogni mese, attraverso la consultazione di circa 20.000 notizie diverse attinte appunto dal nostro archivio on line.

Nove da Firenze, dal 1997 uno dei primi giornali locali on line italiani, dal 1999 tra le prime testate web registrate in un tribunale italiano, un raro caso di giornalismo di base, grazie a una redazione di volontari, formalmente costituiti in associazione di promozione sociale nel 1999, che dal 2001 è iscritta nell'apposito registro della Regione Toscana e dal 2005 è autorizzata dal Ministero delle Finanze ad accede al beneficio fiscale del 5X1000. Una peculiarità che ci viene riconosciuta unanimemente, ma che è realizzata soltanto grazie al lavoro volontario dei redattori, a piccole donazioni dei sostenitori e appunto ai proventi di Google AdSense.

Ora che queste ultime risorse vengono a mancare è a rischio l'assetto consolidato del nostro giornale. Da oggi ci vediamo costretti a ridimensionare l'offerta editoriale garantita ai lettori, in attesa di trovare una soluzione alternativa. Vogliate comprendere le difficoltà che stiamo affrontando con serenità, ma anche con consapevole orgoglio del lavoro realizzato sinora.

Con questo articolo abbiamo inteso farvi partecipi della problematica che Nove da Firenze sta vivendo, per raccogliere il vostro contributo di idee e valutare insieme il tema della tutela dell'identità culturale di una comunità geo-referenziata. Un tema che nel decennio trascorso abbiamo voluto dibattere anche promuovendo convegni pubblici, patrocinati dagli enti locali. Ma in questi giorni, per paradosso, è proprio Nove da Firenze ad essere danneggiato dalla gestione automatizzata e spersonalizzante del monopolista di Internet.
E insieme al nostro giornale, cade vittima delle evoluzioni commerciali della distribuzione culturale nell'era digitale la funzione sociale che Nove da Firenze svolge dal 1997.

Vi preghiamo di esprimere la vostra opinione Il vostro contributo sarà gradito e prezioso per tenere in vita il più antico esempio di giornalismo on line fiorentino.

Grazie a tutti

Nicola Novelli

Direttore Responsabile di Nove da Firenze, giornale locale on line: www.nove.firenze.it
Presidente di Comunicazione Democratica,Associazione di Promozione Sociale: www.nove.firenze.it/nove.htm
viale del Poggio Imperiale 70, 50125 Firenze - direttore@nove.firenze.it - 3486604447
Per la pubblicità su Nove da Firenze: http://www.nove.firenze.it/pubblicita.htm
Nove da Firenze è anche su Twitter: http://twitter.com/novedafirenze
e su Facebook:
http://www.facebook.com/novefirenze

11 aprile 2013

Film per Bonino Presidente: Santamaria, Papaleo, Solarino, Boni, Franca ...

dati del 10 aprile raccolti da internet, non scientifici

Matteo Angioli
(Membro del Consiglio generale del Partito Radicale)

Aggiornamento sondaggi (IN CORSO) su Quirinale
ore 20.00 del 10 aprile 2013

 

corriere.itfinora hanno votato in 184.213

1. BONINO Emma 29.9%
2. PRODI Romano 13.1%
3. RODOTA' Stefano 8.3%
4. STRADA Gino 5.6%
5. LETTA Gianni 4.7%

ilfattoquotidiano.itattuali votanti: 96.552

1. Emma Bonino 20.44%
2. Stefano Rodotà 15.96%
3. Romano Prodi 12.13%
4. Milena Gabanelli 8.97%
5. Gino Strada 7.34%

lastampa.itattuali votanti: 17.548

1. Emma Bonino 24%
2. Romano Prodi 16%
3. Stefano Rodotà 12%
4. Gustavo Zagrebelsky 7%
5. Gino Strada 4%

ilsecoloxix.itattuali votanti: 1805

1. Emma Bonino 36%
2. Stefano Rodotà 16%
3. Gustavo Zagrebelsky 14%
4. Annamaria Cancellieri 13%
5. Romano Prodi 10%

 

espresso.repubblica.itattuali votanti: 28.893

1. Emma Bonino 11.749
2. Romano Prodi 5.858
3. Stefano Rodotà 3.692
4. Gustavo Zagrebelsky 1.318
5. Nessuno di questi 1.295

 

sole24ore.it

1. Emma Bonino 30%
2. Romano Prodi 13.8%
3. Annamaria Cancellieri 9.1%
4. Stefano Rodotà 8.2%
5. Gianni Letta 6.8%

10 aprile 2013

sabato 13 a Firenze presentazione del libro "Dossier libertà controllata" di Andrea Maori


Presentazione del libro “Dossier libertà controllata” di Andrea Maori

 

Sabato 13 aprile 2013, alle ore 18:00, presso la libreria Nardini Bookstore, in Via delle Vecchie Carceri (all’interno del Complesso delle Murate) a Firenze, si terrà la presentazione del libro di Andrea Maori “Dossier libertà controllata. Polizia, potere politico e movimenti per i diritti umani e civili (1945-2000)”.

 

Interverranno, oltre all’autore, Valentina Piattelli (presidente dell’Associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi) e Claudio Gherardini (Giornalista).

 

Per informazioni sul libro: http://www.radicali.it/20121018/dossier-libert-controllata-nuovo-libro-andrea-maori-sulla-storia-dei-movimenti-diritti-uman

 

 




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